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LA VITA DOPO LA MORTE

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Che succede dopo la morte? Belle storie. Seguici e te le raccontiamo...
Che succede dopo la morte?
Belle storie. Seguici e te le raccontiamo…

 

Mi sono chiesto più volte cosa provano le persone che hanno avuto esperienze pre morte, tipo chi si sveglia dal coma. Con questa curiosità ho iniziato una lunghissima indagine che, a dire il vero, mi ha più volte sorpreso, sempre in positivo.

Anziché chiedere ad una persona di raccontarmi la sua esperienza è la stessa che decide di farlo spontaneamente. I racconti sono simili, corridoio, luce, e puff ci si ritrova in alto nella stanza dove sei ricoverato a guardare dall’alto verso il basso chi sta intorno te o a quello che fino a pochi secondi prima era il tuo corpo. Fa’ veramente strano vedere persone rianimarti e combattere per riportarti indietro. Un signore mi ha addirittura raccontato l’enorme meraviglia di un infermiere che cercando la sua dentiera non riusciva più a trovarla, e proprio seguendo il suo racconto l’ha trovata due piani più sopra dentro una cassettiera.

Un ragazzo ci ha raccontato del rapporto intimo a livello spirituale che aveva con sua mamma, una persona speciale, con cui era in simbiosi con i pensieri. Il sentimento racchiuso nel pensiero ed espresso in una frase spesso veniva completato dalle parole dell’altro.

Durante un pomeriggio autunnale, il figlio, era a lavoro ed era seriamente proccupato per la sorella, a causa dell’onda di piena preannunciata dalla TV, di un fiume non lontano da casa sua.-Le sue preghiere erano continuamente indirizzate a Gesù, di proteggerla dal flusso dell’acqua. Quel pensiero non lo abbaddonava mai durante il lavoro, e ancor di più nel rientro verso casa.

Giunto finalmente nel portone di casa, salì le scale, si fermò un attimo per un ultimo sospiro, e con la mano fece il gesto per suonare il campanello. La madre fu’ più veloce anticipandolo. Aprendo la porta la mamma lo guardava dicendogli “Ha detto Gesù che è tutto a posto con l’acqua” e lui splendidamente sorpreso si quietò nell’animo dolcemente.

E così andò, l’onda non causò alcuna conseguenza e questo splendido rapporto crescette giorno dopo giorno come fonte di ispirazione l’uno dell’altro, tra sogni e visioni e un amore smisurato tra madre e figlio.

Molte storie lasciano a bocca aperta e alcune di queste sono legate a persone che giunte a fare i primi passi nel tunnel trovano difficoltà nel tornare indietro, per la pace di cui quel luogo è pervaso, l’assenza di peso, di pensieri, di responsabilità, una perfetta chiarezza, e tanta tanta tanta gioia che ti riempie talmente tanto che te la porti per anni una volta rianimato, alcuni per sempre.

La gioia di vita gli fuoriesce dagli occhi e ti sanno riempire come fossi un addormentato che con i loro racconti riprende vita, colorano un mondo in bianco e nero coinvolgendo chiunque ascolta. Sono talmente euforici che potrebbero convincerti di ogni cosa e darti la forza di affrontare qualunque ostacolo.

Se vi va di raccontare anche le vostre ci farebbe molto piacere, un piacere di vera condivisione di cose che non passano mentre tutto sembra andare via.

Quante volte ci capita di fare cose o vivere momenti ai quali non diamo peso. Poi un giorno apriamo il baule e vediamo una lampada accesa. L’emozione ci provoca meraviglia ma, di fatto, è sempre stata lì, bisognava solo trovarla…

Anni fa’ in un noto stabilimento balneare di Ostia, a quel tempo un po’ meno caotico di oggi e completamente diverso, durante un pomeriggio, dopo aver fatto una partita di calcio in spiaggia, un bambino di circa dodici anni si avviava sotto il sole cocente a dissetarsi. Nel tragitto verso la fontanella incontrò un vecchietto dall’aspetto povero ma estremamente dignitoso. Era alto al massimo un metro e settanta, barba e capelli color argento. Si appoggiava ad un bastone da eremita ed era vestito in giacca, camicia e pantaloni. Gli chiese: “Scusami, dov’è la fontanella?”, tutto sorridente, con un’aria d’affetto, come un nonno che guarda suo nipote con ammirazione. Ed egli rispose: “Guardi, è là!”, indicando a circa un paio di metri da dove era voltandosi a sinistra, lui rispose: “Sei un bravo ragazzo. Grazie”. Il bambino sorrise, indicò di nuovo la fontana e non ebbe neanche il tempo di voltarsi che sparì nel nulla. L’anormalità consisteva nel fatto che, considerando il punto in cui erano e che c’erano al massimo altre quattro persone vicine, non poteva essere andato da nessuna parte. I protagonisti si trovavano proprio nel centro di una piazzetta, di fronte, a circa 10 metri c’erano l’uscita, il bar e il sentiero che portava alla spiaggia.

In quel breve lasso di tempo non sarebbe potuto andare proprio da nessuna parte. Fu un’esperienza molto bella e intensa che ancora oggi chi l’ha vissuta la ricorda con limpido piacere.

C’è poi da segnalare anche la storia di un altro bambino sempre dodicenne che durante un pomeriggio estivo disobbediendo a chi lo guardava in spiaggia al posto del genitore si avventurava senza essere notato verso l’acqua. Una volta entrato avanzava verso l’acqua alta con timore e tremore pensando a quel che sarebbe potuto accadere se superava la soglia visiva degli ombrelloni e con i piedi quella dell’altezza massima non sapendo neppure nuotare. Un onda inaspettata lo risucchiava verso la parte più alta, terrorizzato e finito sottacqua gli veniva d’istinto urlare. E chi poteva sentirlo? A un certo punto si sentì preso per i capelli e riaccompagnato qualche metro più indietro verso la riva. Stropicciando gli occhi con frenesia volendo ringraziare chi lo aveva aiutato si voltava in tutte le direzioni senza vedere nessuno.

Questa occasione ci riempie di gioia perché abbiamo anche modo di condividere anche altri tipi di “contatto” tipo i sogni o le visioni che sono molto più frequenti di quanto crediate. Ad esempio una mamma sognava tutte le notti la figlia morta, per un lunghissimo mese, e questa bimba diceva alla mamma sempre la stessa cosa “Mamma l’acqua!”. Ogni notte più o meno alla stessa ora stesso sogno. Passato il mese la madre decide di andare al cimitero di Roma Prima Porta dove era sepolta la figlia e di parlare con un inserviente per capire se vi fossero problemi dentro la bara, magari qualche perdita d’acqua. L’inserviente risponde alla mamma “Cara signora noi purtroppo se rompiamo e non troviamo nulla dovrà accollarsi tutte le spese, ci spiace ma non possiamo noi sostenere i costi della sua richiesta. Ma se realmente troviamo infiltrazioni noi ci sobbarchiamo le spese e le offriamo la luce perpetua”. Morale rompono la lapide e al primo colpo forte viene giù tanta acqua da riempire tutta la bara. Da quella notte quella donna ha ripreso a dormire e la figlia non le ha più detto quella frase.

Potrei parlarvi anche di un signore che dopo morto è apparso in sogno a numerosi familiari e amici, alcuni nello stesso orario in cui è deceduto. Primo caso un bimbo di 4 anni il mattino si sveglia e va’ dalla mamma “Mamma mettiti seduta ho visto il nonno di Luca che teneva per mano nonno e nonna e mi ha detto che tra poco salivano tutti e tre in cielo”. A distanza di una trentina di giorni dal fatto la mamma del bimbo sogna anche lei il nonno di Luca che la prega di andare nella casa dove abitava e di far cercare nel terzo cassetto della sua stanza un blocchetto verde dove c’era una pratica di un suo assistito che mancava della sua firma. La pratica andava consegnata ad Adriano (l’uomo subentrato dopo la sua morte nel suo posto di lavoro). Vanno in quella casa e i familiari aprono il cassetto e salta fuori il blocchetto esattamente come le aveva detto. Questa persona era deceduta in Ospedale in seguito ad una complicazione dopo una normalissima operazione alla valvola aortica e ai familiari era stato detto che il decesso era causato da una complicazione alla testa. La mattina del funerale squilla il telefono e la figlia del deceduto va’ per rispondere, al telefono una amica di famiglia al quale suo papà aveva fatto da padre essendo rimasta orfana prematuramente “Dani ti devo dire una cosa, mi sono sognata tuo padre, mi ha detto: Mari non piangere tanto non sto più qua’ ma sto già la’. Di a Dani che non è stato un problema in testa come le hanno raccontato ma una vena accanto a quella che hanno operato. I medici non hanno colpa non hanno avuto il tempo per capire ciò che accadeva, hanno provato a rianimarmi tre volte e alla terza ho ceduto. Digli che qui sto bene e che saluto tutti!” Mi hanno raccontato del suo amico del cuore che lo ha visto apparire in sogno uscendo da una forte luce e con la mano calda appoggiata con fermezza sulla spalla gli ha detto “Ciao ti sono venuto a salutare:”

Un altro caso riguarda una donna di circa 95 anni che ha il dono fin da piccola di vedere persone che non sono più tra noi. Questa signora mi segnalano è allo oscuro dei decessi degli ultimi fratelli, sorelle e cognati. Notizie tenute nascoste per non causarle dispiaceri che possano farla star male. Lei racconta alla figlia di aver visto in casa due fratelli, una sorella, il marito della sorella, tutti deceduti. Il fatto eclatante è la telefonata per segnalare queste presenze fatta alla figlia la stessa mattina in cui è deceduto uno di questi fratelli e che ancora nessun familiare ne era a conoscenza, compresa la moglie e i figli, in pratica è stata lei a darne notizia.

Una ulteriore storia ce la fornisce il marito di una signora miracolata. Si, miracolata. Anni fa’ mentre attraversava la strada la moglie è stata presa in pieno da un auto che, dal forte urto, l’ha fatta volteggiare in aria a più di tre metri d’altezza. Miracolata perché sarebbe dovuta sfracellare sul suolo mentre due misteriose mani l’hanno dolcemente afferrata e depositata a terra, senza che si facesse neppure un graffio.

Finendo di parlare della moglie questo signore ha proseguito raccontandoci anche del cognato che mentre lavorava da trasportatore di preziosi è stato rapinato da due malintenzionati che gli hanno sparato a bruciapelo perforando il cranio fino al cervello. Una volta rianimato ha ripreso forze pian piano e dopo un po’ ha raccontato tutto al fratello della moglie, senza il quale non saremmo quì a raccontarvi di questa ulteriore storia. Il cognato, dopo lo sparo, è uscito dal corpo quasi all’istante e si è librato in aria guardando i due che si allontanavano, riconoscendoli. Ha visto arrivare la moglie e il figlio terrorizzati dalla scena. Ha vissuto il trasporto in ospedale, e poi si è avventurato verso il tunnel di luce. Varcata la soglia è andato molto oltre, ed è stato letteralmente rapito dalla pace e dalla gioia di quel luogo, tanto da non sentire più la necessità di tornare indietro, troppo bello da lasciare. Sembra strano ma non è finita perché dopo neanche un mese il redivivo è stato schiacciato da un Mercedes mentre era sul motorino. Si, l’ha schiacciato su un muro. Come è finita stavolta? Questo signore ci ha raccontato di aver ricevuto meravigliato la telefonata dalla sorella e di essersi recato dopo qualche ora verso l’Ospedale. All’arrivo ha notato un campanello di persone che stavano dialogando e ridendo attorno a una persona. Mentre si avvicinava stava notando di conoscere alcuni dei presenti, erano parenti. La persona al centro del gruppetto era lo schiacciato che tutto cucito e con la mandibola tutta storta e messo mezzo di sguincio raccontava barzellette ai presenti.

 BY ANALISTA OMBRA

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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