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PER SEMPRE RADIO CONTROLLO – Capitolo 1

DiPietro Sciandra

Mar 4, 2020

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PER SEMPRE RADIO CONTROLLO

Storia di Pietro Sciandra

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Capitolo 1

Stati Uniti d’America. Oggigiorno. Orlando (in foto)/Florida.

Per le strade ci sono delle scritte sui muri: per sempre radio controllo. Sui muri di questa città non ci sono i classici graffiti metropolitani ma disegni raffiguranti auto radiocomandate. Molto spesso le auto radiocomandate vengono chiamate impropriamente auto telecomandate ma questa definizione è impropria perché si usa un radio comando e non un telecomando. Il radio comando deve avere difatti una differenza frequenza altrimenti con un solo radiocomando può rispondere più di una auto radiocomandata nelle vicinanze. Le auto radiocomandate sono molto spesso considerate dei semplici giocattoli a cui raggiunta una certa età adolescenziale bisogna rinunciarci perché oramai passatempo anzi gioco da bambini. Concetto errato. Per sempre radio controllo. Le auto radiocomandate possono attirare persone di tutte le età, di tutte le razze, di entrambi i sessi e soprattutto tutte le classi economiche. Da precisare dei due tipi di gare su circuiti asfaltati e circuiti sterrati. Chiunque voglia divertirsi a qualunque età senza vergogna può per sempre dedicarsi al radio controllo. Anche persone anziane ed anche persone su sedie a rotelle possono gareggiare alla pari al di fuori di alcuni svantaggi fisici perché ininfluenti. Basta amare radio guidare. 

Le scritte sui muri di frasi su auto radiocomandate e raffigurazioni di auto radiocomandate aumentano di giorno in giorno. Il radio controllo sta diventando una vera mania. 

Solitamente i bambini sono i principali guidatori non giocatori, prego. Si guida con il radio comando e non si gioca con il radio comando. 

Passando vari giorni, le notizie per i vari quartieri di Orlando si diffondono sempre sia per le sfide che per gli incidenti. Ci sono state auto radiocomandate finite tra cui una sotto una macchina, una schiacciata da un rullo compressore, una in un tombino aperto, una distrutta da un cane innervosito e una schiacciata da un camion. Le gare per la città si svolgono oramai quasi tutti i giorni specialmente in cui ci potrebbe essere più pericolo per le auto radiocomandate. Si stanno creando delle vere bande rivali tra quartieri per sfidarsi a chi sa guidare meglio a grande velocità in percorsi sempre più da brivido. L’auto radiocomandata non è più solo un giocattolo ma una vera ragione di vita o almeno ad Orlando.

In una casa qualsiasi di un quartiere qualsiasi di Orlando; c’è un bambino che piange. La mamma dice al figlio:

“Perché piangi?”

Il figlio risponde alla mamma:

“La mia macchina radiocomandata si è rotta!”

La mamma dice al figlio:

“Aspetta! Dillo a tuo padre che lui potrebbe aggiustartela!”

Il figlio smette di piangere dicendo alla mamma:

“Grazie mamma!”

Il giorno dopo si risente piangere il bambino. La mamma chiede al figlio:

“Perché piangi ancora? Tuo padre non ti ha aggiustato la macchina radiocomandata?”

Il figlio dice alla mamma:

“Si, mamma!”

La mamma non capisce chiamando il marito:

“William! Dove sei? Vieni qui subito!”

Il figlio dice alla mamma:

“Papà è in giardino!”

La mamma continua a non capire dicendo:

“Ma che succede oggi? Tu dici che tuo padre ti ha aggiustato la macchina radiocomandata ma pure oggi piangi! Tuo padre si sta dedicando al giardino e tagliare l’erba, di solito lui non lo fa!”

Il figlio finalmente dice alla mamma:

“Io non posso più giocare con la macchina radiocomandata perché ci gioca sempre papà! Papà gioca sempre con la macchina radiocomandata in giardino!”

Incredula la mamma va in giardino con il figlio a vedere che succede oggi. William sembra impazzito. William non va in giardino a prendersi cura del giardino, anzi il giardino è un vero disastro, accidentato e incolto ma con tantissimi ostacoli. William dopo aver aggiustato la macchina radiocomandata a suo figlio, per provarla in giardino gli è venuta la passione irrefrenabile di continuare a guidare e per esercitarsi a situazioni pericolose di guida, William ha lasciato incolto il giardino per aver più ostacoli sul suo percorso ed allenarsi meglio a situazioni critiche. Ma purtroppo la moglie non capisce e non apprezza lo spirito sportivo del marito. La moglie urla all’impazzata:

“Ti sei impazzito? Tuo figlio piange da due giorni e tu giochi al posto suo con la sua macchina? Il giardino è un disastro! Sei un padre scellerato ed irresponsabile!”

I vicini, la famiglia Robertson sente tutto. Jack Robertson chiede alla signora che urla, essendo pure amici oltre che vicini:

“Claire! Ma che succede?”

La signora Claire risponde a Jack Robertson: 

“Questo irresponsabile, bambino, adulto poco cresciuto gioca sempre con la macchina radiocomandata di suo figlio in giardino da quando lui gliela ha aggiustata! E questo incosciente padre ha pure trascurato il giardino per fare il percorso di prova!”

La famiglia Robertson scoppia a ridere. Jack Robertson dice al caro amico William:

“Che c’è? Hai perso la ragione o i documenti? Non sai più quanti anni hai? Ha! Ha! Ha!”

La famiglia Robertson ride ma la signora Claire è ancora più infuriata. William dice a Jack:

“Io ho creato tutto da solo! Guarda che percorso accidentato! Invece di prendermi in giro prova a guidare!”

Jack dice a William:

“Lascia stare! E fa’ giocatore tuo figlio! Tu sei suo padre e lui tuo figlio e non il contrario! Non puoi giocare alla tua età! Ci vediamo William!”

Passano dei mesi. Ecco l’estate. La famiglia Robertson finalmente decide di andare al parco divertimenti Disney World (in foto) qui a Orlando. Un posto veramente da fiaba. Vederlo per crederci. 

Dopo aver girato il parco divertimenti ed aver visto vari spettacoli e aver provato delle giostre. C’è un punto del parco che attira molta gente. Si sente un urlo:

“Tutti pronti? Ai vostri posti! Via!”

La famiglia Robertson non crede ai suoi occhi. C’è un circuito su asfalto di auto radiocomandate. E la cosa sbalordiva è la sorpresa di vedere William e suo figlio gareggiare insieme. Si sente urlare:

“Ultimo giro!”

Alla fine della corsa, delle 8 auto radiocomandate in corsa, partite tutte e 8 allineate sulla stessa fila, non essendoci le qualificazioni e nemmeno la griglia di partenza, le partenze di queste gare si eseguono come le gare di motocross. Incredibile ma vero, William è finito primo e suo figlio ottavo. Jack Robertson dice a William:

“Ehi! Ancora con queste macchinette!? E hai pure vinto?”

William dice a Jack:

“Si, io rido ora! E fortuna che tu non hai corso così ti facevo mangiare la mia polvere e pure quello che mi avevi detto quando noi eravamo nel mio giardino!”

Jack dice a William:

“Io sono un uomo responsabile e non un bambinone come te!”

William dice a Jack:

“Io sono un bambinone e tu un vigliacco!”

Jack dice a William:

“Che cosa hai detto brutto scemo?”

William dice a Jack:

“Vigliacco!”

Jack dice a William:

“Io ti spacco la faccia!”

La gente presente al circuito calma la lite. William dice a Jack:

“Sei pronto a scommettere invece di criticarmi?”

Jack dice a William:

“D’accordo! Quando e quanto?”

William dice a Jack:

“Subito! E 50 dollari!”

Preparata la gara successiva dagli organizzatori, in questa gara in mezzo ad altri 6 avversari ci sono Jack e William. Alla partenza l’auto di Jack e l’auto di William si incastrano perdendo tempo. Il regolamento prevede di staccare le macchine incastrate senza ostacolare le macchine che giungono da dietro. Presi dal panico di poter perdere un giro, Jack e William staccano le proprie auto per riprendere a correre. Alla fine della corsa. William arriva quarto e Jack arriva ottavo. Ma la cosa più importante è che William ha vinto la scommessa su Jack e quindi gli spettano 50 dollari. 

Con la più grande ipocrisia possibile, Jack si congratula con William elargendogli i 50 dollari. Jack dice a William:

“Tu hai vinto ed io ti devo delle scuse! Ma tra noi la cosa non finisce qui! Quando e dove ricorreremo la prossima volta?”

Improvvisamente, l’annunciatore del circuito asfaltato di auto radiocomandate annuncia:

“Gentili visitatori, attenzione! Il fenomeno sportivo dell’anno da mania sta diventando sport in voga a tal punto da organizzare un campionato nazionale con un calendario gare in varie città! La gara finale si terrà a Seattle in Washington con il primo premio finale di 50.000 dollari!”

Jack desideroso di riscatto su William dice:

“Iscriviamoci! Io e te faremo le gare in calendario sperando di poter fare la gara a Seattle! Ovvio anche tuo figlio parteciperà!”

William chiede alla direzione del circuito di auto radiocomandate:

“Dove è il calendario delle gare?”

La direzione in questo caso di una donna, la donna dice a William:

“Ecco signore! Lì sul muro c’è il calendario nazionale delle gare prima della gara finale a Seattle! Basta iscriversi qui!”

Iscritti Jack, William e il figlio di William ora bisogna aspettare la prossima gara. 


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Dir. artistica Emanuela Petroni
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