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IN FOTO TEATRO GRECO DI SIRACUSA (ITALIA)
Capitolo 106
La Sicilia nel Mito
Roma, 10 luglio 2004
“Siracusa fu fondata nel 733 a.C.. Ierone comandava la Sicilia a Siracusa dal 265 a.C. al 215 a.C.. I lotti venivano divisi e attribuiti ai coloni. Le case dei siculi erano capanne a forma triangolare fatte di frasche e paglia. Queste erano le case degli indigeni prima dell’arrivo dei greci. Eloro era una colonia di Siracusa. Le case dei coloni avevano le dimensioni di 4 m per 2.5 m. La casa dei coloni era detta a “pastàs”; che aveva il corridoio e tre ingressi. Gli scavi di Naxos e Imera sono i più importanti per i ritrovamenti di case greche del secolo VIII a.C..
Le case periferiche arrivavano a 180 mq; con due cortili. I cortili erano uno interno ed uno esterno. Nel secolo V a.C. si diffuse il lusso nelle costruzioni. Gelias secondo Teodoro questo tizio era così ricco ed egli aveva una casa così grande che aveva degli uomini alle porte di casa incaricati ad invitare ospiti per la strada a punto tale da arrivare a 500 ospiti tra cui moltissimi sconosciuti. Gelias aveva 300 vasi e 1000 anfore.
Nel 344 a.C. Corinzio Timoleonte passò a comandare Siracusa. Nel 405 e 439 a.C. Siracusa fu distrutta, ma poi ripopolata da Timoleonte.
Fu trovato un contratto di compravendita di una casa venduta per 40 talenti.
A Delo c’era il santuario del dio Apollo. In Macedonia le rovine di Pella; che ha palazzi ellenistici. “Andron” era la sala da banchetto delle case greche. Lo stile pompeiano era in stucco. Eraclea e Minora a metà strada da Agrigento. I pavimenti erano in terra battuta. L’esterno era di mattoni crudi e intonacati.
La casa di Ganimede risale al 250 a.C.. Le decorazioni nelle case venivano fatte sui muri con le “opus taessellatus”, ovvero il mosaico di tessere con una raffigurazione ornamentale.
Le case dei secoli VI e V a.C. potevano ospitare anche 3000 persone. Monteiato a 30 km a sud da Palermo. Agorà con portici costruito nel 300 a.C..
Il teatro di Solunto (Sicilia) era a forma di ventaglio con i setti (divisione in posti) ed i parasceni. Il teatro di Morgantina era in calcare.
Nel 300 a.C. Arkelas era il finanziatore del teatro di Morgantina. “Kerkires” è il termine greco per indicare i setti. Il teatro di Taormina è in ordine corinzio. I micenei erano famosi per le fortificazioni delle città. Micene è in Grecia.
Nel 750 a.C. le città greche diventarono più grandi. Le mura di Smirne (Asia minore) 600 a.C.; la città fu attaccata e saccheggiata. La tecnica di guerra per assedio era usata in Asia minore nel periodo del bronzo. Le torri di assalto a due piani servivano sia per attaccare che per difendere.
Aristotele diede istruzioni sul tipo di città ideale.
Ortigia e Augusta (Sicilia) occupate dalla Grecia. Queste città avevano grandi fonti di acqua sorgiva. L’altopiano calcareo consentiva la conservazione dell’acqua sorgiva. La falda scorreva lungo il fiume Anapo.
Ciane (Sicilia) aveva l’acqua non potabile, ma piuttosto tossica, difatti non avendo l’acqua salubre non vi sorgevano abitazioni ed insediamenti.
Il fiume Anapo era navigabile e permetteva l’introduzione nell’entroterra.
Nel 357 a.C. i fiumi avevano una valenza simbolica e sacrale al punto da ricevere sacrifici. Dio Delfi: Alfeo mischia le sue acque con quelle di Aritusa. La fontana è detta “krene” (ovvero fontana monumentale). Una fontana monumentale la troviamo a Piazza Della Vittoria a Siracusa.
Si vuole connettere Olimpia a Siracusa per la mitologia. Aritusa era il collegamento tra Siracusa e la Grecia. Arkias era il fondatore di Siracusa.
Il culto di Artemide era il culto fondamentale di Siracusa.
Il santuario deriva al secolo VI a.C. della dea Artemide.
Si diffusero le monete d’argento con impressa l’immagine di Aritusa.
Ci fu la nascita degli acquedotti per la distribuzione dell’acqua in tutta la città. I pozzi di solito erano circolari profondi 10-15 metri. I pozzi più rari erano a forma triangolare o a quadrato.
Ad Agrigento i tiranni fecero costruire acquedotti per la distribuzione dell’acqua. Le latomie erano le cave scavate per fondare le città; poi successivamente usate come prigioni. Le latomie erano scavate anche 30 metri sottoterra.
Io sto scrivendo queste pagine su questo diario archeologico, non solo per cultura e per studio; ma anche perché trovo molto interessante studiare le città nel corso della loro storia che si evolvono nei secoli e nei millenni. Ho molte altre osservazioni da fare, ovvero il Mito greco mi è sempre piaciuto e lo tengo a volte presente come stereotipo.
Difatti lo studio dei Sin Alma mi ha incuriosito partendo dal Mito greco, ovvero strani esseri umani, alcuni crudeli ed altri buoni che si combattono per il destino del mondo. Difatti, come nel Mito ci sono buoni e cattivi; ci sono anche Sin Alma buoni e non sempre sono tutti cattivi. Difatti alcuni Sin Alma tengono dentro la propria morte senza riuscire ad affrontarla perché ne hanno così paura e sanno di non poter cambiare le cose che si sono rassegnati e si astengono alla lotta. Potrebbero anche esserci dei Sin Alma ignavi che si rifiutano di fare il bene e il male, ma essi sono comunque Sin Alma. Difatti; alcuni Sin Alma sembrano che attendano la loro seconda morte, ovvero quella corporale e nel frattempo essi non vogliono fare più nulla. I casi ci sono, purtroppo. Non si tratta di semplice depressione; ma c’è qualcosa di più profondo e definitivo.
Gli oggetti di archeologia che vanno perduti nel tempo sono innumerevoli e quindi ogni ritrovamento è molto significante, perché ciò apre di volta in volta sempre una nuova porta che ti induce a collegare nuovi eventi e con i vecchi eventi scoperti fino a quel punto. L’archeologia è come un enorme puzzle, quindi più pezzi trovi e riesci a mettere bene ad incastro tra di loro e più viene significativa l’immagine al termine del lavoro.
Quindi studiando i popoli del passato, mi è venuta in mente l’idea di creare un popolo del futuro, i Sin Alma che distruggeranno i “normali” e saranno l’unica razza sulla Terra. I Sin Alma da minoranza diventeranno la razza prevalente nel corso dei decenni quando la loro scoperta sarà diffusa in tutto il mondo.
L’archeologia per me rappresenta una vera fede, quasi sacra. L’archeologia non è solo una scienza umanistica, ma qualcosa di speciale e di leggendario. Anche se l’archeologia potrebbe sembrare una scienza senza futuro non è così. Difatti le ricerche e gli studi archeologici sono in continuo sviluppo. L’archeologia, già avviata negli anni cinquanta del 1900 alla sperimentazione di tecniche grafiche e di statistiche descrittive, non rimane avulsa da questo ampio movimento e, con entusiasmo a volte eccessivo, esso adotta le nuove tecniche mediandole da altri settori della ricerca scientifica, quali l’ecologia, la geografia e la psicometria, già avviati verso questo rinnovamento metodologico. Dagli anni settanta del 1900 ad oggi si è così assistito ad un ampio sviluppo sia dei diversi metodi di indagine sia e soprattutto degli ampi dibattiti teorici connessi con la loro applicazione in ambito archeologico.
Considerando i continui miglioramenti delle tecniche di indagine, l’archeologia con l’ausilio dei calcolatori ha trovato una nuova forma che prende il nome di New Archaeology.
Scoprendo sempre più interesse nella nuova archeologia ho trovato una serie di eventi che mi ha convinto a seguire questa fede. Il ritrovamento di reperti rende un prestigio senza eguali e poi esso dà lustro allo scopritore. Ma a parte tutto, mi interessa lo studio dei popoli in generale e così mi sono ispirato a studiare gli strani fenomeni che si verificano di rado che io ho attribuito ai Sin Alma.
Il male cerca sempre il male, ed io Riccardo Croce, che sono diventato così, cerco i miei simili in grado di comprenderli e che possano comprendermi. Dimostrando interesse e comprensione nei loro confronti posso porre su di loro il mio supremo potere e fare di loro ciò che voglio per i miei piani.”