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IL DIVORATORE DI ANIME – Capitolo 180

DiPietro Sciandra

Ott 21, 2017

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IL DIVORATORE DI ANIME

Capitolo 180

Ora la situazione è veramente critica. Il commissario Emiliano De Luca, membro del sacro tridente con Matteo De Angelis e con don Francesco è stato rapito da Mummia. Matteo De Angelis e don Francesco devono recuperare il diario di Riccardo Croce o “divoratore di anime” messo nella scrivania da Matteo De Angelis nella casa abbandonata che ospitò il torneo di combattimento organizzato da Riccardo Croce. Ora serve riscattare il commissario con il recupero del diario di Riccardo Croce, ma non solo perché don Francesco sarà costretto a rivelare che ciò che cerca Riccardo Croce ovvero il Santo Graal è celato dai Cavalieri Rossi detti anche cavalieri del Sacro Sangue. Con il possesso del Santo Graal, Riccardo Croce diventerebbe invulnerabile ed immortale e potrebbero essere resuscitati Piranha e Lobo che sono due suoi Sin Alma di grande fiducia assassinati entrambi da Matteo De Angelis. Riccardo Croce ha congegnato una trappola mortale; perché il recupero del diario suo da parte di don Francesco e di Matteo De Angelis è sicuramente una trappola con animali feroci e nemici al servizio di Riccardo Croce che non aspettano altro che un ragazzo ed un prete che si avvicino a quella maledetta scrivania. Scortati da 15 Cavalieri Rossi, don Francesco e Matteo De Angelis in questa bella notte limpida si recano alla casa abbandonata di Riccardo Croce che questa casa abbandonata lo è ancora ma non più deserta purtroppo. Difatti avvicinandosi alla casa abbandonata, i 15 Cavalieri Rossi si trovano costretti a combattere contro orsi, lupi, tigri, pantere nere, leopardi, leoni, puma, coccodrilli, gorilla, elefanti, rinoceronti, bisonti, tori ed evitare vasche abitate da piranha e squali. Ovviamente tutto questo mettendo da parte gli agguati dei Sin Alma. Ovviamente, cari lettori, noi avevamo dimenticato i Sin Alma del “divoratore di anime” che erano stati scelti per il torneo di combattimento di Riccardo Croce. Tutti questi terribili combattenti mascherati sono al servizio del Divoratore e quindi contro Matteo De Angelis, don Francesco ed i 15 Cavalieri Rossi. I Cavalieri Rossi si devono occupare di uccidere le tigri, i leoni, le pantere nere, i puma, i leopardi, gli orsi, i lupi, i tori, i bisonti, i coccodrilli, i rinoceronti, i gorilla, gli elefanti ed evitare le vasche abitate da squali e da piranha. Dividendosi i compiti, Matteo e don Francesco si devono occupare dei Sin Alma. Non avendo più le forze del commissario su cui poter contare perché il commissario fu rapito da Mummia e quindi alla mercé di Riccardo Croce; don Francesco e Matteo De Angelis devono affrontare da soli in due i Sin Alma di Riccardo Croce. Uomo Leone si mette contro don Francesco e Uomo Toro si mette contro Matteo De Angelis. Uomo Leone dice a don Francesco:

Tu e lui non arriverete mai a quella scrivania a prendere quel diario; perché io recupererò quel diario ed io lo porterò al Divoratore insieme alla tua testa!”

Don Francesco dice a Uomo Leone:

Perché tu pensi di battermi, Uomo Leone?”

Uomo Leone dice a don Francesco:

Io sono il massimo coraggio animale ed il felino più forte del mondo! Tu non puoi battermi!”

Don Francesco dice a Uomo Leone:

Uomo Leone, questo è da vedere, la mia fede nel Signore è più potente del tuo coraggio da belva feroce! Combatti!”

La terribile lotta tra don Francesco e Uomo Leone si svolge in un susseguirsi di violenti colpi tra pugni e calci. Don Francesco cerca di difendersi con la sua alabarda; ma Uomo Leone è molto forte e riesce ad impedire a don Francesco di fargliela usare contro di sé bloccandolo. Don Francesco si appende la sua alabarda dietro la schiena; per combattere usando solo i pugni ed i calci. Uomo Leone è molto forte, effettuando delle prese da felino vorace e mordendo anche il malcapitato don Francesco. Don Francesco resta ferito per colpa di Uomo Leone. Nel frattempo, Matteo deve affrontare Uomo Toro che non è solamente forte ma anche piuttosto muscoloso, enorme e quindi troppo grosso per Matteo. Qui non ci sono regole e quindi il peso non regola gli avversari. Matteo deve sgombrarsi la strada, levandosi di mezzo Uomo Toro. Uomo Toro dice a Matteo:

Io ti spazzerò via talmente velocemente che tu nemmeno te ne accorgerai!”

Matteo dice a Uomo Toro:

Tu sei più grosso di me, questo è indiscutibile! Ma alla forza bruta si può prevalere con la furbizia!”

Uomo Toro attacca Matteo cercando di incornarlo. Matteo tenta di difendersi usando la frusta. Uomo Toro non teme la frusta. Matteo tenta di lanciare la sua croce da lancio; ma Uomo Toro la schiva. Matteo è disperato. Uomo Toro è troppo forte per Matteo. Uomo Toro esegue la sua carica del toro e Matteo viene colpito da un corno rimanendo ferito. Don Francesco e Matteo sono entrambi feriti contro nemici troppo forti per loro. Matteo capisce una cosa molto importante; un toro può avere un solo bersaglio. Matteo urla:

Cavalieri Rossi! Cavalieri Rossi!”

I Cavalieri Rossi sentendo il richiamo di Matteo si dirigono verso Matteo. Comincia a succedere qualcosa che Matteo non si aspettava di certo. Vedendo i Cavalieri Rossi, Uomo Toro dovrebbe attaccarli, perché questo si aspettava Matteo, difatti il toro attacca chi è vestito di rosso con un movimento simulato che viene eseguito solitamente da un mantello rosso in possesso del torero durante una corrida od un allenamento con un toro; perché il toro crede che il suo nemico sia ferito è per questo che il toro è invitato a combattere; il torero agitando il mantello rosso inganna il toro facendosi credere ferito. Questa spiegazione è per il toro; ma Uomo Toro è molto diverso; difatti invece di attaccare i Cavalieri Rossi, quindi il colore rosso che attira il toro credendolo sangue, quindi nemico ferito; se voi ricordate cari lettori; Uomo Toro ha paura di una cosa, i posti affollati. Uomo Toro comincia a perdere il controllo vedendo intorno a sé i Cavalieri Rossi, non sapendo chi colpire e sentendosi accerchiato senza che i Cavalieri Rossi facciano qualcosa. Perdendo il controllo di sé Uomo Toro; Matteo vede che Uomo Toro circondato dai Cavalieri Rossi impazza come appunto un toro imbizzarrito come se avesse qualcuno sulla groppa da buttare giù; quindi come se Uomo Toro appoggiasse su quattro zampe come un toro; Matteo ne approfitta della perdita di controllo di Uomo Toro lanciandogli la daga al centro della testa, tra i due corni. Uomo Toro morto crolla al suolo. Matteo De Angelis ora ha ucciso 3 Sin Alma. Intanto don Francesco è in seria difficoltà contro Uomo Leone. Matteo che era rimasto ferito dalle corna di Uomo Toro; con questo stratagemma Matteo è riuscito a uccidere Uomo Toro, solamente creando la folla intorno a Uomo Toro che gli fa perdere il controllo di sé. Don Francesco deve inventare uno stratagemma per uccidere Uomo Leone. Come si può sconfiggere un lottatore così feroce? Di cosa potrebbe avere paura un essere del genere? Don Francesco dice a Uomo Leone:

A quest’ora della notte io dovrei dire le preghiere della notte prima di andare a dormire! Io mi trovo costretto ad affrontare un mostro come te invece di andare a dormire!”

Sentendo la parola “dormire”, Uomo Leone si agita; perché se voi ricordate cari lettori; Uomo Leone ha paura di addormentarsi all’improvviso perché questo lo fece diventare ciò che egli è; quando un leone gli si presentò davanti mentre lui stava dormendo e spaventandolo, pietrificandolo per la paura. Don Francesco ha capito che Uomo Leone ha paura di addormentarsi, perché dormendo non si può stare all’erta, soprattutto in potenziale pericolo. Don Francesco che è molto furbo oltre che uno straordinario uomo di chiesa; don Francesco comincia a cantare una lagna per tentare di addormentare Uomo Leone. Uomo Leone si innervosisce cominciando a chiudere gli occhi. Don Francesco ne approfitta ed afferrando la sua alabarda che egli teneva appesa dietro la schiena, don Francesco taglia la testa a Uomo Leone. Altri due Sin Alma sono stati uccisi, Uomo Toro da Matteo e Uomo Leone da don Francesco. Ma la strada verso la scrivania abbandonata è lunga e pericolosa.

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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