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Marea nera in Liguria, disastro ambientale la notte del referendum

DiPaul Polidori

Apr 20, 2016

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Sembra incredibile, ma mentre gli italiani ieri sera votavano stancamente sul destino dell’estrazione di idrocarburi, poco dopo le 19.30, a Genova, nel quartiere di Cornigliano, scattava l’allarme perché si era rotta una condotta di grosse dimensioni dell’oleodotto Iplom dalla quale è cominciata a riversarsi, prima nel rio Fegino e poi nel Polcevera, una liquido infiammabile che, in parte, ha raggiunto il mare.

Una fuoriuscita così imponente che ha richiesto l’intervento di 4 squadre dei vigili del fuoco, Capitaneria di porto, polizia municipale, carabinieri. Per arginare la perdita sono state messe panne alla foce e a metà del Polcevera e sono intervenute anche ruspe. Secondo il Secolo XIX, è «Esclusa l’ipotesi del gesto doloso: si sarebbe trattato di un incidente, forse il malfunzionamento di una valvola».

I lavori per arginare il fiume di petrolio continuano anche mentre scriviamo, l’aria è irrespirabile, il puzzo di idrocarburi si sente per chilometri e il disastro ambientale è davanti agli occhi di tutti e sembra appena l’inizio.

L’oleodotto rotto collega il porto petroli con i depositi ancora attivi della raffineria Iplom. Il pubblico ministero Alberto Landolfi ha messo sotto sequestro l’impianto del deposito costiero di Fegino anche ed aperto un’indagine per inquinamento e sversamento non controllato, anche per capire come mai la perdita non sia stata individuata subito e non si sia provveduto a chiudere immediatamente il flusso. Alcune fonti riferiscono la pressione nell’oleodotto avrebbe reso difficile questo tipo di intervento.

C’è anche preoccupazione per la presenza di gas e vapori «Come dimostra la scelta di tenere chiusa la scuola, perché questi gas e vapori sono cancerogeni e al momento si avvertono a km di distanza. Si sta cercando di ridurli utilizzando gli schiumogeni. Ci auguriamo che l’esposizione delle persone sia minima e che il vento aiuti a trascinare via i vapori – ha detto il presidente di Legambiente Liguria Santo Grammatico all’Adnkronos – Uno degli sversamenti più importanti della zona, peggiore di quello del 2012, lo sversamento è durato per parecchie ore, sono riusciti a interrompere il flusso solo stanotte all’una e adesso stanno cercando di contenere la massa oleosa che grazie all’intervento della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, non ha raggiunto il mare. C’è poi la questione ambientale, perché quando parliamo di letti di fiumi e torrenti parliamo di falde acquifere, fauna e flora. Noi chiediamo che l’azienda garantisca un’operazione di bonifica».

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http://www.greenreport.it/news/energia/marea-nera-liguria-disastro-ambientale-la-notte-del-referendum/

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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