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IL DIVORATORE DI ANIME – CAPITOLO 11

DiPietro Sciandra

Ago 16, 2016

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madonna

IL DIVORATORE DI ANIME

Capitolo 11

Un giorno Riccardo si recò in visita ad una chiesa. Dovrebbe essere il posto più odiato da Satana, ma Riccardo non è come tutti gli altri diavoli; poi è da ricordarsi che Riccardo è un diavolo vivo e non è non-morto, e poi Riccardo è un diavolo mortale, cosa che lo distingue da tutti i diavoli.

In quella chiesa di Roma, c’era un silenzio così spettrale da far paura; perché i passi di Riccardo echeggiavano come rumori di presenze demoniache da far venire il blocco alla gola e mozzare il fiato. Riccardo visitò la chiesa in ogni punto, sia la navata centrale, che le navate di destra e di sinistra. Riccardo vide affreschi riguardanti vari santi, l’immagine della Madonna lo lasciava freddo; perché Riccardo capì che la Madonna non gli faceva alcun effetto.

Difatti Riccardo provava si disprezzo per la chiesa e Cristo; ma la Madonna non la includeva, anche se avrebbe potuto odiarla essendo la madre del suo eterno nemico.

Riccardo stava per fare addirittura un’offerta; quando all’improvviso; nella chiesa priva di anime si udì un urlo che sembrava di una donna che venisse violentata. Riccardo rimase di ghiaccio, il sangue gli si fermò e si sentì l’anima distaccata dal corpo per almeno dieci secondi. Ripreso il fiato e la coscienza; Riccardo decise di indagare, perché non sarebbe mai riuscito ad andarsene da quella chiesa senza scoprire cosa fosse successo.

Girando per la chiesa, Riccardo si trovò in una stanza con una porta accostata dalla quale proveniva una luce. Incuriosito, ma prudente Riccardo si mise a spiare tra la porta. Riccardo non crebbe ai suoi occhi. C’era in quella stanza una ragazza posseduta da un demone, con la bava alla bocca come un cane, gli occhi che sembravano di fuoco e di odio pronti ad uccidere, la sua posizione era curva come un lupo, non stava eretta con la schiena.

C’erano due preti che tentavano di tenerla a bada; ma senza riuscirci. Uno dei due preti tentò l’esorcismo pronunciando determinate parole in latino; ma senza riuscirci. Allora, sicuro dei propri poteri e conoscendo la propria situazione di tradimento nei confronti dell’inferno; Riccardo aprì la porta e disse:

Fermi! Aspettate! Non muovetevi!”

Uno dei due preti disse:

Chi è Lei, che ci fa qui?”

L’altro prete disse:

Come si permette di entrare qui senza permesso e di dare ordini?”

Riccardo:

Non posso spiegarvi ora! Ma lasciate la ragazza a me!”

Uno dei due preti disse:

Perché dovremmo farlo, perché dovremmo fidarci e chi è Lei da poter fare qualcosa?”

Riccardo:

Mi costringete a dire la verità, anche se già so che non ci crederete!”

Uno dei preti:

Quale verità e perché non dovremmo crederci?”

Riccardo:

L’avete voluto voi! Io sono un diavolo che ha tradito l’inferno, perché mi sono messo al servizio di Dio e poi ho tradito Dio per usare i suoi segreti contro di lui; e così ora mi odiano sia dall’inferno che al paradiso, perché ho fatto il doppio gioco! L’inferno per punirmi del mio tradimento mi manda demoni per distruggermi; e questa ragazza indemoniata è qui apposta per me! Per uccidermi! Fatemi parlare con lei, vi prego!”

Uno dei preti:

Lei è più indemoniato di questa ragazza; ma d’accordo a suo rischio e pericolo!”

Riccardo alla ragazza:

Chi sei e cosa vuoi?”

Ragazza posseduta:

Io sono Ramona!”

Riccardo:

Bene, Ramona! Chi c’è dentro di te e che vuole? Ci voglio parlare!”

Ramona:

Io sono Griselda; sono la diavola che ti stava cercando da tanto tempo!”

Riccardo:

Vuoi uccidermi per vendicarvi del mio tradimento?”

Ramona:

Per ora no! Perché ero venuta a cercarti per ucciderti, ma adesso che ti conosco mi sono accorta che mi sono innamorata di te!”

Riccardo:

I diavoli non possono amare!”

Ramona:

I diavoli non possono amare, ma le diavole possono diventare loro serve!”

Riccardo:

Tu vuoi essere mia serva?”

Ramona:

Non desidero altro! Qual è il tuo nome terrestre?”

Riccardo:

Riccardo Croce! Oramai mi chiamano il “divoratore di anime”!”

Ramona:

Riccardo, liberami dall’inferno; perché se sanno che non ti ho ucciso mi uccideranno; daranno la caccia sia a te che a me!”

Riccardo:

Va bene, ma non puoi uscire da quel corpo e lasciare in pace questa povera fanciulla?”

Ramona:

Non posso! Perché se mi scoprissero gli altri demoni mi riconoscerebbero e mi chiederebbero di te! E poi ci sono molti demoni sulla Terra con sembianze umane; perché solo io dovrei distinguermi?”

Riccardo:

Si, hai ragione! Come ti trovi in questa chiesa?”

Ramona:

Stavo in giro con il mio ragazzo, quando all’improvviso mi sono sentita forte e gli sono saltata addosso graffiandolo e mordendolo! Così lui ha pensato che io fossi indemoniata e mi ha portato qui!”

Riccardo:

Si, capisco; tutto questo è successo per colpa mia! Mi dispiace!”

Riccardo sconfortato e commosso le diede un bacio che lei apprezzò calorosamente.

Riccardo:

Come devo chiamarti, Ramona o Griselda?”

Ramona:

Devi chiamarmi per forza Ramona; ma quando siamo soli se ti piace di più puoi chiamarmi Griselda con il mio nome da diavola!”

Riccardo:

D’accordo! Ora stai calma, mi è venuta un’idea! Facciamo credere ai preti che tu hai lasciato il corpo e ti ho esorcizzato, così tu sarai libera e potremo andar via insieme!”

Ramona:

Si, amore mio!”

Così Riccardo andò dai preti e disse loro che la faccenda fosse risolta anche se noi sappiamo che non era vero.

Così, incredibile a dirsi; ma ci fu una brillante storia d’amore tra Riccardo e Ramona o Griselda; come volete chiamarla.

Tuttavia; Riccardo sapeva che non poteva fermarsi e che non poteva essere fedele, anche perché con tutto che fosse in debito con Griselda doveva continuare la sua interminabile vendetta contro le donne e dominare il mondo. Anche perché Riccardo aveva giurato eterna infedeltà sia a Dio che alle donne; e oramai si era maledetto da solo. Così con tutto che si rese conto del debito morale nei confronti di Griselda; Riccardo non dimenticò mai di lei e non poté nemmeno abbandonarla; per non rischiare una vendetta di lei nei suoi confronti.

Così Riccardo continuò a stare con Griselda; ma non smise la sua caccia di donne da possedere.

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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