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IL DIVORATORE DI ANIME
Capitolo 124
Roma, 30 gennaio 1888
“Caro diario, ho messo insieme un gruppo di 4 uomini davvero brutali; per i miei recuperi di crediti. Penso che i miei affari andranno ancora meglio con l’aiuto di queste 4 belve. Il mio impero sembra non avere mai fine, e penso di non poter diventare più felice di come mi sento oggi; ma non è detto.
Oggi è molto freddo, e sta piovendo; la compagnia di una bella signora non mi dispiacerebbe in una situazione come questa. Così sono uscito, malgrado il brutto tempo e sono andato a fare una visita alla contessa Elsa Maria Teresa Spagnoli. La contessa è rimasta molto contenta per la mia visita, si stava annoiando molto anche lei e poi in una giornata così brutta le avrebbe fatto bene un po’ di compagnia. La contessa era rimasta vedova per via di una brutta malattia. Lei non ha mai avuto più il pensiero di cercarsi un altro uomo, ma mi conosce già da molto tempo e forse non le sarebbe potuto dispiacere più di tanto.
Io conoscevo molto bene il defunto marito della contessa, il marchese Giancarlo Filippo Corona. Io avevo un credito con il marchese, ma le sfortunate circostanze, non solo la morte, ma il marchese aveva il brutto vizio del gioco d’azzardo, che mise in ginocchio lui e sua moglie. Il marchese considerando il mio grande prestigio e la nostra amicizia mi aveva chiesto grandi somme di denaro per coprire almeno in parte i suoi debiti di gioco. Oramai, la contessa è rimasta sola, ed a questo punto non mi importa più dei soldi che mi doveva il defunto marito, quando invece posso avere la contessa. La contessa Spagnoli è una donna di grande cultura e non è solo tanto bella. La contessa adora molto leggere, ma non penso che sia il caso di farle leggere il mio diario; o almeno non ancora. Infatti la contessa adora molto i romanzi ed i diari, trova nella letteratura un grande calore umano, soprattutto una grande compagnia nelle giornate di pioggia e tempesta. La contessa non è poi così tanto superba, anche se disprezza la povertà, giustamente; non si sente tanto nello stato di disprezzarla più del dovuto, considerando che il marito è morto lasciandola sul lastrico. Comunque il marchese e la contessa si amavano sul serio da ciò che mi ha detto la contessa; anche se purtroppo il marito aveva quel brutto vizio del gioco d’azzardo, perché prima che iniziasse a giocare a lei non era mai mancato nulla.
Invece ora alla contessa manca davvero tutto, i soldi, un uomo ed ha solo tanti debiti e quello più grosso è proprio con me. Forse potrei diventare l’amante della contessa, perché così non solo avrebbe di nuovo tutto, e poi le abbonerei il debito che aveva il marito con me, perché al marchese prestavo molti soldi come minimo due volte a settimana. Forse la contessa potrebbe provare disprezzo per il marito defunto e provare della simpatia nei miei confronti, forse lei non ha più nulla da perdere. Comunque io e la contessa abbiamo parlato molto del marito e di me e quanto eravamo amici. Anche se la contessa ogni tanto piange per la disperazione per la situazione in cui si trova, io posso consolarla ogni tanto e mostrare interesse nei suoi confronti. Comunque, quando ogni tanto mi avvicino a lei; mi accorgo che la trovo molto debole e fragile e che ha bisogno di un forte calore umano e la comprensione che non le sa dare più nessuno; perché anche se è sempre una contessa, da quando ha perso i suoi soldi non è più tanto considerata come un tempo. Quindi anche se il titolo rimane sempre, non sempre le persone si curano di questo. La contessa non può rimanere sempre sola, anche perché è una bella donna, e non è poi eccessivamente avanti con l’età, ha 38 anni. Io mi sento all’altezza di darle ogni supporto morale e finanziario, il resto di vedrà. Buonanotte, caro diario.”