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IL DIVORATORE DI ANIME – Capitolo 147

DiPietro Sciandra

Giu 2, 2017

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Capitolo 147

Roma, 23 febbraio 1888

Caro diario, i miei affari sono molto soddisfacenti; ma non è questo il mio problema principale, almeno per ora. Soffro di una tremenda crisi di identità. Non so più chi sono. Ho chiesto a Dio di guidarmi in qualche modo e cercare di scoprire la verità, anche se non credo molto che riuscirò a scoprire chi ha ucciso i miei genitori. La mia guerra è questa, perché io sono nato per combattere e per distruggere. Come l’unione può fare una grande forza; nel caso dell’indipendenza dall’Austria; un solo uomo può cambiare le cose, purché non ci si esponga troppo al rischio. A volte sembra che io sia accecato dall’odio per l’uomo e questa mia cecità mi comincia a preoccupare. Sento dentro di me una grande forza che devo sprigionare; anche su degli innocenti, perché anche i miei genitori erano senza colpa eppure sono morti lo stesso. Ho bisogno del sangue della gente per sfogarmi. Difatti mi è capitata una strana cosa; ovvero una mattina mi sono tagliato con il rasoio mentre mi stavo radendo; ed ho provato a fare una cosa che non avevo mai fatto prima, ovvero ho leccato il rasoio sporco del mio sangue. A primo impatto mi stavo schifando, ma dopo non mi ha più dato fastidio, ho scoperto che il sangue è più buono di quello che io pensassi. Mi spaventa molto tutto ciò, e non so più cosa pensare; per questo io riporto tutto su questo diario, perché così rileggendolo in futuro potrò analizzare meglio la mia anima e rendermi conto se dovrò cambiare qualcosa ed evitarne altre. Sono perplesso ed angosciato, perché è come se io avessi sete di sangue, dovuta alla morte dei miei genitori. Il sangue versato dai miei genitori deve essere versato all’infinito da tutta l’umanità! Io non so più cosa pensare di me stesso; devo tenere conto del consiglio che mi ha dato don Augusto; ovvero di cercarmi una donna e di innamorarmi, in modo che pensando a lei io possa dimenticare il mio desiderio di vendetta; perché la vendetta è fonte del più grave peccato, ovvero male contro male. Il male si deve sconfiggere con il bene è per questo che la vendetta è male; perché si restituisce e non si sconfigge. Don Augusto non mi darà mai l’appoggio spirituale ed il consenso di scovare gli assassini dei miei genitori per ucciderli. Anche se non ho alcuna speranza di ritrovarli, devo fare comunque qualcosa, non posso rimanere indifferente a tutto ciò; perché l’indifferente non è di questo mondo. Ho sonno, caro diario; ciao a domani.”

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Dir. artistica Emanuela Petroni
Salve, posso esserti utile ?