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IL DIVORATORE DI ANIME – CAPITOLO 3

DiPietro Sciandra

Lug 16, 2016

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Capitolo 3

Riccardo essendo un diavolo attirava l’attenzione delle ragazze. Pronte a tutto per servirlo.

Una ragazza chiese a Riccardo di stare con lei, ma Riccardo rifiutò, perché aveva paura, ricordandosi ciò che aveva passato da piccolo per colpa di una zia. Così Riccardo capì che non poteva continuare a fuggire e che essendo il prescelto portatore di male, poteva vendicarsi su tutte le donne usando i suoi poteri riducendole sue concubine sataniche. Così Riccardo toccando una ragazza su punti intimi le rubò l’anima e lei improvvisamente si sentì debole, si riprese dopo pochi minuti senza capire cosa le fosse successo. Quella ragazza diventò sua seguace, ma per farla soffrire, Riccardo la respinse, perché gli piaceva far soffrire le donne.

Un giorno Riccardo conobbe una ragazza molto carina, castana, occhi marroni, forme prosperose, molto spiritosa di nome Antonella. Riccardo se ne innamorò. Riccardo non seppe resistere all’incantevole fascino di quella fanciulla. Difatti stavano sempre insieme. Lei gli disse all’orecchio che lo amava tantissimo e lui rimase senza fiato; ripreso il fiato le disse:

Anch’io!”

Antonella toccò il sedere a Riccardo e lui si mise a sorridere vedendola contenta. Riccardo si innamorò talmente tanto che la notte non riusciva a dormire per scriverle delle poesie d’amore.

Riccardo fremeva sempre e contava i giorni da quando si erano visti l’ultima volta. Riccardo non faceva altro che pensare a lei, con tutto che c’erano altre ragazze che gli andavano a presso.

Riccardo aveva giurato eterna infedeltà a Dio ed anche per le donne era la stessa cosa e quindi non poteva essere fedele. Antonella era molto gelosa sentendo Riccardo parlare di altre ragazze. Antonella era molto felice quando riceveva le poesie da Riccardo. Riccardo ed Antonella trovarono il modo di stare da soli. Essendo estate Antonella aveva addosso solamente una canottiera e senza niente sotto. Riccardo rimase stupito quando vide che Antonella piegandosi per vedere i gatti non aveva niente sotto e che le si vedevano le sue grazie abbondanti e bianche come le nuvole.

Antonella si sedette accanto a Riccardo e disse:

Mi sono spellata, mi gratti un po’?”

Riccardo:

Si, certo tesoro!”

Riccardo la toccò per bene su tutta la schiena e vedendo che non aveva il reggiseno con la mano sinistra la accarezzò sul seno. Con queste effusioni, Riccardo si eccitò come una gazza. Riccardo capì che per una donna valeva sempre la pena di combattere e di difenderle a rischio della morte. Riccardo e Antonella erano talmente felici che era così difficile che litigassero.

Ogni giorno che si vedevano per lui era sempre un giorno di festa. Quando si baciavano sembravano due nuvole che si fondevano in una sola. Riccardo provava sempre un’emozione diversa a rivedere la sua amata. A Riccardo sembrava che Antonella fosse tante ragazze in una sola. Difatti a Riccardo venne l’idea di amare tante donne allo stesso tempo. La storia tra Riccardo e Antonella era così duratura che sembrava non finire mai.

Purtroppo una notte, mentre Riccardo dormiva fece uno strano sogno. Uno spirito maligno prese possesso della mente di Riccardo per punirlo di aver tradito l’inferno. Lo spirito disse a Riccardo:

Sei un traditore! Dovevi rimanere con noi! Ora la pagherai talmente cara da non immaginare! Uccidi tuo fratello!!”

Riccardo rendendosi conto che nel sogno non aveva forza di volere si mise ad urlare come un lupo per svegliare il fratello e metterlo in salvo. Si creò il panico totale e si svegliarono tutti vedendo Riccardo come un mostro. Così Riccardo si rese conto che non poteva fuggire dalle forze del male e che doveva continuare a servirle per evitare tragedie.

Ci fu solo una soluzione. Ovvero fare del male a fin di bene.

Dante Alighieri riconosce nella Divina Commedia che se si usa la violenza per fini di bene si fa sempre il male, perché la violenza in ogni caso è sempre male. Non esiste la violenza giustificata, perché bisogna risolvere tutto con la ragione. Anche perché la violenza in ogni caso è sempre distruzione. Così fu, infatti Riccardo non poteva amare le donne, tuttavia possiamo farci una domanda; il diavolo è in grado di amare?

Forse si se potesse decidere, perché l’amore può cambiare qualsiasi persona, anche un essere animalesco.

Riccardo continuò ad amare Antonella, perché vide in lei una possibilità di salvezza, l’amore ti salva da qualunque cosa e può contrastare il male. Riccardo doveva però continuare ad essere quello per cui era stato scelto, ovvero il dominio sul mondo. Così Riccardo decise di vendicarsi con la zia che l’aveva tanto fatto soffrire e che gli provocò una terribile maledizione trasformandolo in un essere diabolico. Così Riccardo si mise a spiare la zia mentre dormiva e toccandola si riprese l’anima che lei gli aveva tolto. Riccardo si era liberato della maledizione, ma essendo il diavolo ci aveva preso gusto a toccare per assorbire l’anima.

Così Riccardo è sempre in cerca di nuove donne da possedere. Riccardo non smise di pensare ad Antonella, con tutto che si era messo degli obiettivi ben precisi di conquistare il mondo.

Un giorno Riccardo conobbe Enrica. Lei era molto bella, mora mediterranea, occhi verdi con forme prosperose. Riccardo si innamorò senza dimenticare Antonella. Riccardo rimase con un blocco alla gola quando Enrica gli prese la mano e se la mise su una coscia che poi tra l’altro era senza calza. Riccardo era disposto a tutto pur di vederla. Riccardo era tanto felice quando guardava Enrica negli occhi e lei si metteva a sorridere. Riccardo si sentiva conteso tra Enrica ed Antonella, decise di amarle entrambe.

Continuando ad andare a scuola, Riccardo conobbe Luisa. Luisa era carina, occhi marroni, alta e i suoi capelli erano lunghi, ricci e castani. Si innamorarono con il tempo, anche perché Riccardo dovette tribolare un po’, perché la ragazza era un osso duro. Luisa era attratta da Riccardo, ma tuttavia, voleva farsi desiderare ed aspettò ad entrare in confidenza con lui.

Riccardo le scrisse una poesia, lei rimase sbalordita talmente che fosse lunga. Luisa cominciò a capire che Riccardo non era come gli altri ragazzi che aveva avuto.

Un giorno, a scuola, dei ragazzi crearono delle noie a Luisa; Riccardo intervenne con la forza neutralizzandoli, e coi suoi poteri si impossessò delle loro capacità combattive. Difatti Riccardo più si batteva e più diventava forte; era difficilissimo sconfiggerlo; perché affrontare lui era come vedersela con dieci persone tutte insieme; perché poteva combattere in tanti modi differenti. Questo lo rendeva un avversario temibile e odiato perché troppo forte.

Un giorno capitò che un ragazzo diede fastidio ad una ragazza tirandole i capelli, Riccardo intervenne per difenderla. Questo tizio era molto alto, con pochi capelli ed era un non più pugile con la forza di un toro. Riccardo combatté cambiando stili di lotta, quelli che aveva appreso dai suoi avversari; così riuscì a sconfiggerlo con tutto che quel pugile fosse più grosso di lui.

La ragazza salvata gli fu grata. Avendo sconfitto un non più pugile, Riccardo gli prese l’anima e diventò più veloce a muoversi con le gambe e poteva sfoderare dei montanti più devastanti.

C’era un altro ragazzo che creava noie nella scuola che frequentava Riccardo. Riccardo oramai ci provava gusto a fare del male a chi faceva del male, e poi battendosi ampliava le sue conoscenze di combattimento. Difatti da qui il detto:

Impari più dal peggior nemico che dal tuo miglior amico!”

Con questo voglio sottolineare che dal tuo migliore amico puoi imparare poco, perché la sua anima è simile alla tua, viceversa il tuo peggior nemico è completamente il tuo opposto e quindi confrontandoti con lui hai solo da imparare e puoi conoscere l’opposto della tua anima. Imparare dal nemico non significa diventare il nemico, ma anzi conoscendolo sai come affrontarlo e batterlo diventando lui stesso. Il diavolo affrontando vari combattimenti corpo a corpo è come se diventasse lui stesso un insieme di avversari. Riccardo viveva nel panico totale alla vista di un cane, e con tutto che provasse a superare la paura pensando che non poteva permettersi punti deboli, perché i suoi avversari potevano usarli contro di lui.

Un giorno, camminando vicino casa, Riccardo scorse un cane. Tremando come se stesse dentro un barile di acqua gelida, decise di sconfiggere il suo male e invece di cambiar strada volle passare nella via in cui passeggiava quel cane. Qualcosa andò storto. Difatti quel cane cominciò ad abbaiare e tallonare Riccardo. Riccardo subì una trasformazione che in quel momento preso dal panico totale pensò di morire. Riccardo fu salvato da alcune persone affacciatesi al verone. Riccardo si salvò per miracolo; ma la sua vita non era più come prima. Riccardo subì una mutazione psichica sentendosi tirare la mente all’indietro come se qualcuno ti passasse la mano sulla testa tirandoti la fronte all’indietro. Riccardo stranamente non ebbe più paura dei cani. Perché li vedeva suoi amici. Difatti Riccardo diventò ancora più aggressivo, aveva più fame del solito, stava più attento agli odori, e imparò a battersi come un lupo saltando a quattro zampe e mordendo come un lupo.

Così Riccardo era ancora più simile ad un animale. Un altro particolare, Riccardo cominciò ad ululare davanti alla luna piena.

Con tutte queste capacità di trasformazione, Riccardo era sempre più pericoloso. Malgrado tutto Riccardo tentò di usare i suoi poteri solo in caso di pericolo.

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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