IL DIVORATORE DI ANIME – CAPITOLO 68

Capitolo 68

Roma, 6 febbraio 2003

“Caro diario, è quasi una settimana che sto lavorando al caso “D.10”. Durante il mio solito lavoro, anche in ufficio, non riesco a pensare ad altro, come se fosse una vera ossessione. Persino mentre sono a letto con mia moglie, mi viene in mente quel “D.10”. Non avevo mai avuto un problema del genere, così marcato, angosciante, tormentoso, spaventoso; con tutto che ho avuto a che fare con i peggiori soggetti sulla faccia della Terra, tra cui rapinatori, stupratori, assassini, falsari, ladri d’auto; qualcosa mi fa pensare che questo mostro, questo essere che non riesco nemmeno a definire criminale, perché mi sembra che sia fuori dalla portata di ogni legge e di ogni ragione umana. Non riesco a vedere luce su questo caso, perché per la prima volta in vita mia, con tutto quello che ho potuto conoscere, il peggio del peggio della razza umana, per la prima volta ho conosciuto qualcuno o qualcosa che mi faccia veramente paura, e non so spiegarmelo. Sicuramente questa specie di lupo, così lo definiscono alcuni, una specie di lupo mannaro, vampiro, fantasma, spettro, mostro, diavolo, drago; tutte definizioni popolari date al mostro signore della notte. I giornalisti stanno facendo ottimi affari, tutti i giorni non si parla d’altro di questo mostro, dove è stato visto, chi l’ha visto, come potrebbe essere fatto, chi potrebbe essere, dicono che sia vestito tutto di nero e che si copra con l’ombra delle tenebre per cacciare nuove vittime. Io, mio caro diario, non credo a tutte queste fandonie; perché il mostro, anzi, io che so qualcosa di lui, come signor “D.10”; non credo che attacchi persone per mangiare, ma abbia qualche losco piano che ovviamente mi è allo scuro. Anche se sono un commissario, forse potrei fare anche il giornalista, ma preferisco rivolverli i casi; invece di raccontarli. Poi la cronaca mi annoia, mi piace partecipare dal vivo ai fatti e non leggerli come annotazioni di un giornalista.”