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IL DIVORATORE DI ANIME – CAPITOLO 83

DiPietro Sciandra

Dic 29, 2016

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Capitolo 83

Siamo a Roma, l’anno è il 2004. La città sembra presa d’assedio da ogni banda di criminali. La città è nello scompiglio! Cosa succederebbe se le bande si alleassero tra loro? Il mondo sarebbe spacciato, prima Roma, poi l’Italia e poi tutto il mondo. La polizia sembra impotente, perché per quanti criminali possa arrestare ogni giorno, sembra che ci sia dietro una potente criminalità organizzata. La cosa più strana è che certi criminali siano molto pittoreschi, ed addirittura truccati e mascherati…

Il principe Riccardo Croce, ovvero il nuovo “divoratore di anime”; ha creato il suo impero di esseri simili a lui; ma lui è superiore ad ogni altro Sin Alma. Ogni Sin Alma ha il suo punto debole, ma per Riccardo è molto diverso, perché bisogna scoprire più di un punto debole per sconfiggerlo, e poi Riccardo è al di sopra della morte, perché anche se viene ucciso, non conta come, prima o poi ci sarà sempre un altro come lui che farà ricominciare tutto daccapo. L’anima di Riccardo Croce non può morire, perché è già morta al cospetto di Dio. Tutto ciò che può distruggere gli altri Sin Alma, lui sopravvive, ma se invece viene ucciso, muore solo il suo corpo, il suo spirito ritornerà sotto altra forma umana, ed il tempo che la società avrà scoperto chi è, lui avrà già distrutto tutto. Bisognerebbe trovare un modo per tenere a bada Riccardo per un lungo periodo, per almeno 100 anni. Il fatto è che nessuno sa chi sia e soprattutto cosa sia Riccardo e da dove viene, perché nemmeno Riccardo sa perché lui sia diventato così e per quanto possa apparire strano lui stesso ha chiesto al Signore di fornirgli un cammino spirituale per scoprire chi è veramente, perché è così, da dove viene, quale è il suo vero ruolo nella società, se c’è qualcosa che deve scoprire e dove cominciare le sue ricerche e soprattutto cosa deve fare per riavere la sua anima. Tutto qui? Facile no?

Riccardo non solo vuole il mondo, ma renderlo il più possibile uguale a sé ed ai suoi Sin Alma, perché per fare in modo che chi soffra tanto, rendendosi conto di quanto sia triste, per sentirsi veramente meglio è rendere gli altri più infelici di loro portando la distruzione. Questa è la fine del mondo!

Riccardo aveva organizzato un torneo di combattimento segreto per reclutare i peggiori individui sulla faccia della Terra che lo aiutassero nel suo intento. Purtroppo li ha trovati. Ma non solo, ci sono dei personaggi che si sono uniti a Riccardo anche dopo il torneo. Ora conosceremo la storia di Medusa, una ragazza che si è unita a Riccardo, perché ritenuta pericolosa ed evitata da tutti e soprattutto ritenuta pazza e maniaca.

La storia di Medusa, il vero nome è Romina, Medusa divenne il suo soprannome. Romina era una ragazza non molto attraente, per così dire, non amava molto parlare con gli altri, si sentiva molto timida ed introversa, ed ogni volta che un ragazzo le piaceva lei veniva sempre rifiutata. Romina aveva una strana passione, che la rendeva realizzata e gratificata, ma soprattutto non si sentiva mai sola; ovvero in compagnia di serpenti. Romina aveva vari serpenti a casa, custoditi con passione ed amore. Il fatto strano era che Romina non facesse altro che parlare di serpenti dalla mattina alla sera, dicendo che essi fossero quasi parti di lei, talmente che ci si trovasse così bene. Tutto questo attaccamento ai serpenti e poi studiando i serpenti su vari libri di zoologia, Romina veniva sempre scansata da tutti, perché molte persone si impressionavano sentendola parlare continuamente di serpenti e poi vedendola andare in giro con almeno un serpente. Questo continuo fatto di sentire parlare Romina di serpenti, alla fine le creò il soprannome di Medusa, perché sembrava che i serpenti ce li avesse sempre “in testa”. Questa similitudine creò a Romina non pochi dispiaceri, perché si sentì rifiutata dal mondo esterno ed incompresa, vista come una specie di mostro. Romina divenne molto dispettosa e molto cattiva con chiunque, e fece degli scherzi molto pesanti coi suoi serpenti. Più gli altri odiavano i serpenti e più lei si divertiva a torturarli. Romina fu considerata una specie di orribile strega e si ritrovò a rimanere sempre da sola, tranne in compagnia dei suoi serpenti che per lei era molto preziosa. Romina un giorno disse che lei sarebbe diventata non Medusa, ma la regina Medusa, perché un giorno o l’altro avrebbe trovato un ragazzo che l’avrebbe trattata come una regina e che se avesse potuto comandare si vendicherebbe di tutti, un po’ alla volta, di come è stata trattata.

Così, un giorno, Romina o Medusa, come preferite, conobbe Riccardo per caso e lui fu molto gentile con lei dicendole:

Sai, Romina, non sei poi così male; forse dovresti credere di più nelle tue capacità e cambiare un po’ il tuo modo di mostrarti e vedrai che la gente ti apprezzerà di più! I ragazzi impazziranno e litigheranno per te, ma tu sarai così crudele da farli soffrire perché li respingerai tutti come loro hanno fatto con te! Con il fascino della tua seduzione potrai ottenere tutto ciò che vorrai, perché ogni donna può usare un uomo come e quando vuole e tu non fai eccezione, ma puoi diventare la donna più incantatrice del mondo!”

Romina rimase senza parole a queste confortanti e comprensive parole di Riccardo. Ciò fu inevitabile. Romina si innamorò seriamente di Riccardo, perché era stato l’unico ragazzo ad amarla e soprattutto al primo incontro. Romina odiava ora i serpenti, perché per amare loro si era messa contro tutto il mondo. Questo è strano, ma Romina amava i serpenti, ora si trova costretta ad odiarli, ma alla fine è obbligata ad amarli perché ha bisogno di loro dando retta alle preziose parole di Riccardo ed in poco tempo Romina sembrò totalmente trasformata. La bellezza di Romina era incalcolabile come ogni bellezza, ma lei sembrava una vera dea; come la vera Medusa del Mito, prima della trasformazione. Romina aveva una fila interminabile di corteggiatori, ma lei si divertiva a prendersi gioco di loro ed usarli quando e per quanto tempo voleva. Ciò fu inevitabile il legame tra Riccardo e Romina, perché Romina doveva il merito del suo successo solo ed esclusivamente a Riccardo, il suo re e lei si incoronò la sua regina Medusa. Medusa non smise mai di avere i suoi legami coi serpenti, anzi ora li adorava ancora di più ed era pronta di metterli al servizio del suo amato Riccardo e di usarli contro i suoi nemici. Che strana storia d’amore!

Una nota: Medusa del Mito: l’unica mortale tra le tre Gorgoni, ovvero mostri femminili della mitologia greca. Figlie di Forci e di Ceto, avevano ali d’oro, serpenti per capelli e zanne simili a quelle dei cinghiali: il loro aspetto era così orribile che chi le guardava diventava di pietra. Vivevano nelle vicinanze del monte Atlante e secondo Esiodo erano tre: Euriale e Steno erano immortali, mentre Medusa perì per mano di Perseo, che le tagliò la testa con uno stratagemma, ovvero vedendola solo riflessa in uno specchio e la offrì ad Athena, che la mise al centro del proprio scudo. Dal sangue sgorgato nacque Pegaso, il cavallo alato.

La regina Medusa, la compagna di Riccardo, accettò con grande entusiasmo il suo ruolo ed ora che aveva trovato un ragazzo che la proteggesse e che la amasse veramente era pronta a tutto pur di non perderlo, anche disposta ad uccidere per lui. Medusa capì che la sua vita era migliorata solo per merito di Riccardo; perché lui era stato l’unico in grado di comprenderla, amarla, incoraggiarla, l’unico che credesse in lei e che pensasse che lei potesse cambiare e soprattutto migliorare. Medusa adesso è la regina Medusa e sovrana dei Sin Alma. Ora abbiamo Medusa versione Sin Alma e non è da confondere con Medusa del Mito; anche se il soprannome che le fu dato venne preso da lì.

Medusa, la regina dei Sin Alma accettò con molto piacere il suo ruolo e così ebbe l’occasione per vendicarsi di chi le avesse fatto del male, ora che è la sovrana dei peggiori individui sulla faccia della Terra.

Medusa pagò molto caro il prezzo della sua passione per i serpenti, perché lei li adorava, poi si è trovata costretta ad odiarli per forza; perché la sua passione morbosa per i serpenti l’aveva allontanata dal mondo e tutti la evitavano come una strega. Poi invece, Medusa si trovò ad amare con la forza i serpenti, unici suoi alleati per vendicarsi per come era stata maltrattata.

Medusa faceva dei dispetti molto pesanti a quelli che la evitavano, ovvero usava i suoi serpenti per costringerli ad amarli oppure essere uccisi dal loro veleno. Davvero perfida Medusa! Eh?

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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