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IL DIVORATORE DI ANIME – CAPITOLO 16

DiPietro Sciandra

Ago 19, 2016

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IL DIVORATORE DI ANIME

Capitolo 16

L’avversario dell’Uomo Serpente è Mummia. Si, avete letto bene!

Però, non pensate che sia vecchia di 2000 anni, anzi è del 2000 dopo Cristo e non avanti Cristo. Tempo delle spiegazioni…

Questo ragazzo studioso di egittologia, sulla ventina d’anni; per approfondire i suoi studi sull’archeologia egizia e per preparare meglio i suoi esami con esperienze più dirette si recò in Egitto ad esplorarlo nei punti più nascosti. Questo ragazzo aveva girato molto l’Egitto; difatti visitò Il Cairo, Alessandria, Giza, che si trovano a nord dell’Egitto, ed anche Assuan; che è ubicata all’estremo sud dell’Egitto; questa città ha una grande caratteristica, ovvero di essere la città in cui sfocia il Nilo.

Questo ragazzo si divertiva molto a visitare queste città molto affascinanti e dense di storia di 3000 anni, il fascino delle piramidi, dei faraoni, le agghiaccianti mummie, i peggiori insetti e i più veloci scarafaggi sulla faccia della Terra.

Le città visitate da questo studente sono davvero incantevoli ed affascinanti nel loro mistero millenario, l’incanto tra la storia e la leggenda. Purtroppo, non sempre tutto va bene come dovrebbe. Durante l’esplorazione degli scavi di Giza, in una piramide, capitò un brutto incidente. Cioè, facendo le sue ricerche archeologiche, a questo ragazzo capitò di dividersi dai suoi compagni. Senza rendersi conto, si addentrava sempre di più negli angoli più tenebrosi della piramide. Oramai, si rese conto di essersi perso, senza farsi prendere dal panico tentò di ritrovare la strada; ma senza riuscirci. Questo ragazzo continuò a camminare, quando all’improvviso gli si aprì una botola sotto i piedi e cadde su uno scivolo che lo portò in una stanza sotterranea. La cosa più spaventosa era che alla fine dello scivolo c’era un sarcofago aperto ad aspettarlo, subito dopo esserci entrato lui si sigillò con la caduta del sarcofago.

I compagni di questo ragazzo si resero conto della sua assenza, ma malgrado tentassero di cercarlo non lo trovarono mai.

Un gruppo di archeologi che andò a cercare il ragazzo scomparso, riuscì a trovarlo dopo una settimana dalla sua scomparsa. Difatti, gli archeologi riuscirono a trovare quel ragazzo, perché ad uno di essi capitò di incappare in quella trappola, ma essendo in cinque riuscirono a scamparla; perché la trappola era prevista per una sola persona ed essendo in cinque riuscirono a liberare il loro compagno e profanando quel sarcofago trovarono quel ragazzo disperso. Quel ragazzo, che visse nel terrore profondo per una settimana, il suo cervello crollò; perché per una settimana era rimasto imprigionato nel sarcofago senza mangiare, senza bere e con poco ossigeno.

Malgrado tutto riuscì a sopravvivere giusto in tempo. Si salvò la vita; ma non si salvò la sua anima. L’anima di quel ragazzo era morta per sempre; perché con tutto che si riprese dalla fame e poi godé di ottima salute, il suo spavento non finiva mai. Quel ragazzo era maledetto. Difatti quel ragazzo stava bene in salute, riuscì a sopravvivere nel sarcofago solo per essersi riuscito ad addormentare dallo svenimento dello spavento e così non ebbe bisogno di mangiare.

Non riuscendo a superare il terribile orrore di quella settimana, si sentì cambiare il modo di pensare, la paura l’aveva talmente sopraffatto da essersi rassegnato. Non riusciva più a vedere le cose come prima, perché era troppo cambiato per via della mutazione. Se cambia il modo di pensare di un persona, cambia anche il modo di vedere le cose ed il modo di essere; quindi così avviene la morte dell’anima.

Così; quel ragazzo rimasto intrappolato nel sarcofago per una settimana, non essendo riuscito a superare il panico e il terrore di quella situazione; decise di mascherarsi da mummia in occasione di questo torneo appunto per seminare il terrore ricevuto e riscattarsi contro gli avversari che incontrerà. Già; è così, chi riceve amore esterna amore e chi riceve dolore esterna dolore.

Come la damigiana, chi ha dentro il vino versa vino, e chi ha dentro aceto versa aceto.

Così, utilizzando l’immagine della mummia per spargere terrore e vincere, questo ragazzo che senza volerlo; ma fu catturato dalla paura, e quindi forza diabolica che ha preso il sopravvento su di lui e l’unico modo per accettare la paura senza essere riuscito a sconfiggerla è farla diventare parte di sé.

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Dir. artistica Emanuela Petroni
Salve, posso esserti utile ?