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RICERCHE E INCANTESIMI – Capitolo 3

DiPietro Sciandra

Nov 18, 2019

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Capitolo 3

Trojan e Gianni costeggiano il letto di un torrente in secca, finché in lontananza entrambi distinguono la sagoma di un uomo in groppa ad un mulo che galoppa verso Gianni e Trojan agitando le braccia. Gianni e Trojan si fermano. Via via che l’uomo si avvicina, Trojan e Gianni distinguono le sue parole, lui grida:

“Aspettate!”

“Vi prego, miei signori, aiutatemi…”

Trojan decide di sfoderare la spada. Ma Gianni lo ferma. Gianni chiede spiegazioni allo strano uomo. L’arabo con il burnus stracciato si avvicina. Lui è sfinito dalla lunga cavalcata, ma lui non cessa di gesticolare. Lui sorride, i suoi denti bianchi ed irregolari scintillano al sole. Lui dice a Trojan e Gianni:

“Buongiorno, gentili signori!”

“Grazie, grazie per avermi aspettato! Il mio nome è Alì Babà e ho appena fatto una meravigliosa scoperta! Piuttosto pericolosa, però: poteva costarmi la vita!”

Trojan scocciato pensa di avere altro da fare che ascoltare le stramberie di quest’uomo. Trojan dice ad Alì Babà:

“Qual è la strada più breve per la fortezza del vecchio della montagna?”

Alì Babà capisce che Trojan e Gianni se ne infischiano delle sue avventure. Alì Babà dice a Gianni e Trojan:

“Risponderò, miei signori, con un enigma! La vostra risposta mi dirà che strada indicarvi! Immaginate un orco che sorveglia un passaggio! Arriva un viandante con la borsa ben fornita! L’orco, che non può mentire, dice queste due frasi:

-Nessun viaggiatore che incontra un orco deve essere sprovvisto di 2 pezzi d’oro!

-Nessun viaggiatore provvisto di 2 pezzi d’oro si è mai trovato nell’impossibilità di continuare la sua ricerca!”

Trojan dice a Gianni:

“Uccidiamolo!!”

Gianni dice a Trojan:

“No! Sta’ calmo! Rispondo io…Il viaggiatore può proseguire il cammino senza pericolo!”

Alì Babà dice a Gianni:

“Bravo! La grandezza del tuo spirito non è inferiore a quella della tua bontà! Non lasciare questa strada, ti porterà dove desideri senza pericolo! Le mie preghiere ti accompagneranno! Che Allah ti protegga!”

Trojan e Gianni salutano Alì Babà e si rimettono in viaggio. 

Gianni e Trojan cavalcano per lunghe ore tra i detriti rocciosi e le colline aride. Gianni pensa con rimpianto alla natura generosa della sua terra, chissà se lui rivedrà mai la verde Inghilterra…Il cavallo con in groppa Trojan e Gianni rallenta dolcemente e si ferma, riportando Gianni alla realtà.

Gianni e Trojan sono di fronte ad un ponte di legno che attraversa un largo fiume. L’aspetto è abbastanza sicuro. Trojan dice a Gianni:

“Attraversiamo a nuoto? Io non mi fido!”

Gianni dice a Trojan:

“No, perché? Possiamo percorrerlo tranquillamente!”

Trojan e Gianni imboccano il ponte e lo attraversano senza difficoltà. Il paesaggio è desolato quanto quello dell’altra sponda, e proseguendo il viaggio senza fermarsi.

La lunga giornata di viaggio volge al termine. Trojan e Gianni sono in prossimità di un villaggio, e all’orizzonte Trojan e Gianni vedono la sagoma della fortezza che si staglia contro il cielo. Ecco l’ultima occasione per raccogliere informazioni e riposarsi prima di raggiungere lo scopo della avventura. Trojan dice a Gianni:

“Ricordi tu? Noi dobbiamo consegnare una pergamena a Shawar il mago!”

Gianni dice a Trojan:

“Si, bravo! Tu hai fatto bene a ricordarlo! Andiamoci!”

La pergamena che era stata donata dall’eremita a Gianni e Trojan è sempre nella bisaccia. Trojan e Gianni imboccano il vicolo a destra e vanno alla ricerca della casa di Shawar il mago.

Trojan e Gianni avanzano evitando i mucchi di detriti e immondizie che ingombrano la strada. Non c’è nessuno, e Trojan e Gianni non sanno dove dirigersi. Trojan e Gianni si avvicinano ad una casa dai muri giallastri, all’apparenza più lussuosa delle altre. Trojan getta uno sguardo all’interno della finestra, alla ricerca di qualcuno che possa dare qualche informazione, ma una pattuglia di armigeri sbuca all’improvviso nella via e Trojan e Gianni vengono interpellati bruscamente:

“Ehilà! Chi siete? Cosa state facendo?”

Trojan dice a Gianni:

“Attacchiamoli! Dammi retta stavolta!”

Gianni dà retta a Trojan. Dopo un duro combattimento, Gianni e Trojan riescono ad uccidere le due guardie. 

Dopo aver ucciso le due guardie, finalmente Trojan e Gianni trovano chi dà loro le indicazioni necessarie, un uomo dice a Trojan:

“Troverai la dimora di Shawar proseguendo in questa direzione per altri duecento metri, straniero!”

Trojan ringrazia con un gesto l’uomo. 

Trojan e Gianni raggiungono una piazza, piuttosto grande per un modesto villaggio come questo. Al centro cresce un gruppetto di alberelli rachitici, le cui radici si immergono in una pozza d’acqua fangosa. Tre case in particolare attirano l’attenzione di Trojan e Gianni: la bottega di uno speziale, ancora aperta, una casa dall’apparenza misteriosa con dei simboli cabalistici sulla facciata, ed un edificio a due piani, il più alto della piazza e un po’ isolato rispetto alle altre case, all’interno del quale regna la più completa oscurità. Dalle altre abitazioni giunge il rumore familiare dei preparativi per il pasto. Gianni dice a Trojan:

“Io ti ho dato ascolto ad attaccare quelle due guardie! Ora tu da’ ascolto a me! Dividiamoci! Così ciò che non trova l’uno trova l’altro!”

Trojan dice a Gianni:

“Si, tu hai ragione! Mentre io vado a vedere i simboli magici tu vai alla bottega dello speziale!”

Gianni dice a Trojan:

“D’accordo!”

Trojan vede che le mura della casa sono ricoperte di uno spesso strato di vernice gialla, scrostata qua e là e scolorita dalle intemperie. Intorno aleggia un odore fortemente muschiato a Trojan sconosciuto. Trojan osserva a lungo i simboli cabalistici sopra lo stipite, ma il loro significato a Trojan sfugge. Trojan spinge piano la porta e Trojan getta un’occhiata alla stanza. Diverse carogne di pipistrello pendono dal soffitto, con le ali spalancate. Le pareti sono ricoperte di scaffali pieni di vecchi libri di magia ammuffiti, pergamene accartocciate, fiale e vasi misteriosi. Trojan è penetrato nella casa di Shawar il mago. Shawar grida a Trojan:

“Splendido! Finalmente qualcuno con cui giocare!”

Trojan dice al mago:

“Giocare? A che?”

Il mago Shawar dice a Trojan:

“Ora te lo mostro!”

Shawar spinge da una parte una pila di libri e posa una scacchiera davanti a sé. Una strana nausea pervade Trojan, a Trojan gira la testa e improvvisamente Trojan si trova su una delle caselle bianche della scacchiera. Sopra a Trojan, il volto gigantesco del mago che osserva Trojan con occhio divertito. Poco più in là, su una casella nera, c’è un enorme ciclope che impugna una mazza ferrata irta di punte micidiali: il ciclope squadra Trojan con l’unico occhio e si mette in guardia. Trojan corre velocemente alle sue spalle e lo spinge su una casella bianca. Prima che il ciclope abbia il tempo di voltarsi e sollevare la mazza, il ciclope cade su una casella bianca…e svanisce in una nube di vapore rossastro. Grazie alla sua astuzia, Trojan ha vinto lo scontro. Trojan riacquista le sue normali dimensioni, un po’ stordito. Shawar il mago applaude Trojan esultante. Shawar dice a Trojan:

“Hai vinto! La superiorità dell’intelligenza sulla forza bruta…Meriti d’incontrare Hasan ibn as-Sabbah! Ed io, ad ogni buon conto voglio farti dono di uno di questi oggetti!”

Shawar mette davanti agli occhi una piccola sfera d’argento, un medaglione finemente cesellato ed un minuscolo cofanetto di legno prezioso. Trojan ci pensa poi scegliendo il medaglione. Trojan ora possiede un medaglione magico. Questo medaglione magico permetterà a Trojan di esercitare una certa influenza, su cose o persone, che esso potrà essere utile in alcune situazioni. Attenzione, Trojan potrà fare uso del medaglione solo quando appropriato. Trojan pensa:

“Chissà Gianni come sarà contento! Io devo dirglielo del mio successo e di questo oggetto ottenuto!”

Uscendo Trojan, ecco che entra Gianni. Gianni tira fuori la pergamena e la posa sul tavolo. Si sente una voce:

“Buonasera, straniero, ti stavo aspettando!”

Gianni si gira sorpreso: Gianni credeva che la stanza fosse vuota, invece un vecchio dalla chioma argentata lo osservava con aria tranquilla. Il vecchio è seduto comodamente su un largo scranno di legno lavorato, con la testa appoggiata ad un cuscino di seta grezza. Gianni sarebbe pronto a giurare che il vecchio non era lì, quando Gianni è entrato. Shawar il mago dice al prete Gianni:

“Grazie ai miei poteri ho seguito il tuo viaggio quando hai lasciato San Giovanni d’Acri! Non temere, ti aiuterò nell’impresa! La parola d’ordine della fortezza d’Alamuth non ti servirà: c’è un vecchio sotterraneo dimenticato che parte dal pozzo dietro al villaggio; ti permetterà di evitare parecchi pericoli! Ma ora ho una voglia tremenda di distrarmi un po’! Vuoi giocare con me?”

Trojan che ha già giocato con il mago Shawar; Trojan dice a Gianni:

“Io ho dato ascolto a te ora tu da’ ascolto a me! Lascia stare! Io ho già vinto per tutti e due!”

Intanto che Trojan giocava sulla scacchiera del mago Shawar contro il ciclope con la mazza ferrata; Gianni che era andato dallo speziale, Gianni aveva visto che la porta della bottega era socchiusa, ed entrando senza bussare. Lo speziale si trovava dietro ad un rozzo bancone coperto di fiale, scatole e vasi di vetro colorato. La debole luce di una lampada ad olio che pendeva dal soffitto non permetteva di distinguere chiaramente l’interno del negozio, ma le pareti sembravano anch’esse cariche di scaffali ricolmi di recipienti polverosi. Gianni era entrato per puro caso nel frattempo che Trojan andasse a vedere i simboli cabalistici.

Lo speziale prendeva una delle fiale, dicendo:

“Veramente non ricordo più a cosa serve…”

Un vecchio alzava gli occhi dalla pergamena che stava studiando e andava incontro al prete Gianni dicendogli:

“Ma guarda, un cliente! Nessuno aveva messo più piede nella mia modesta bottega da lungo tempo! In cosa posso esserti utile? Desideri la chiave delle meraviglie d’oriente, un incantesimo contro gli onischi velenosi, il passaggio segreto che conduce alla stanza di Schahrazad, o che altro? To’, non ricordo più a cosa servono queste pozioni!”

Lo speziale diceva al prete Gianni, raccogliendo delle fiale:

“Te ne venderò solamente una, non voglio abusare della tua fiducia! Ti costerà un solo pezzo d’oro!”

Dovendo scegliere tra tre pozioni ovvero blu, verde e gialla.

Gianni pagando un solo pezzo d’oro prese la fiala verde. Gianni non riusciva a indovinare la natura del contenuto della fiala, uscendo dalla bottega; Gianni si recò a cercare Trojan che era andato a vedere i simboli cabalistici. Dopo essersi incontrati dal mago Shawar; ed avendo poi salutato il mago Shawar; raccontandosi le reciproche esperienze con ciò che ciascuno dei due aveva fatto; Trojan e Gianni ora potevano andare a cercare una locanda per mangiare e per dormire.

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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