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LETTO DA PAOLO BATTAGLIA LA TERRA BORGESE IL CASTELLO “PEDAGOGO” DI ELIO CORRAO, LA MOSTRA CHE UNISCE BOLOGNA A MARINEO

DiChiara Fiume

Mag 20, 2016

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Paolo Battaglia La Terra Borgese


INTERPRETATA DAL CRITICO D’ARTE PAOLO BATTAGLIA LA TERRA BORGESE E COMMENTATA DAL PROF. TOMMASO ROMANO E DALL’ASS. ALLA CULTURA PROF. CIRO SPATARO SUSCITA GRANDE INTERESSE A MARINEO LA MOSTRA DEL MAESTRO ELIO CORRAO INTITOLATA CASTELLO “PEDAGOGO”


ecco il testo integrale della critica di Paolo Battaglia La Terra Borgese

Particolarmente in momenti economicamente complessi come quello attuale, la produzione culturale esprime significati sostanziali all’aggregazione umana.

734 anni fa, nel lontanissimo anno 1282, in periodo pasquale, a seguito della continua tirannia francese, i siciliani davano vita alla rivoluzione nota come Vespro siciliano. La prima memoria tangibile è rappresentata qui a Marineo dalla più importante costruzione: il Castello angioino ad opera di Carlo D’Angiò successivamente ricostruito nel XVI secolo da Francesco Beccatelli. È doveroso ricordare che la Bandiera siciliana fu creata unendo il rosso di Palermo e il giallo di Corleone, prime due città a capitanare la scacciata degli spietati francesi dall’isola. I colori vennero sormontati dalla Triscele con tre gambe, millenaria allegoria dell’isola stessa, mentre invece la faccia della “Medusa”, prima accerchiata da serpenti, fu ridisegnata con spighe di grano attorno con l’ufficializzazione del drappo della regione autonoma siciliana. Vecchia o nuova versione, la bandiera rimane, insieme a quelle di Sardegna e Scozia, tra le più antiche al mondo ancora oggi utilizzate e racchiude in essa la fierezza del suo popolo!

Dalle sperimentazioni artistiche di Elio Corrao che adagiano l’accento sull’azione diretta, decifrata quale rapporto dinamico con le cose e con l’ambiente, si spiega, tra i progetti portati avanti dal Maestro, questa mostra di arte comportamentale, omaggio al Comune di Marineo, intitolata Castello “Pedagogo”.

Balaustre; gradini per salire o scendere da livelli diversi; dedali molto complessi e difficili; giochi di pennelli consistenti nel trovare il percorso di uscita in un disegno raffigurante un intrico di vie e situazioni; lastre di vetri che riflettono la luce e le immagini porgendo visioni diverse di uno stesso ambiente o soggetto; genitali: esseri umani quali semi di una prossima fioritura; prodotti dell’industria; nature; ponti; simboli e poi mari; fiori; donne; colline e ancora case; boschi; sesso e, ricorrentemente, la sua figura maschile. Tutti come strumento esegetico dal carattere interpretativo e mai circoscritto, perché neanche una volta Corrao intende un suo dipinto quale opera finita. È l’uomo del dubbio, tutt’altro che forte, umile e discreto, è colui che cerca attraverso l’osservazione terza l’arricchimento delle sue opere infinite, la spiegazione che non trova. Sì, opere infinite, sempre pronte al dialogo, all’apporto esterno. Un tempio interiore in costruzione, dove ogni spettatore aggiunge un mattone contribuendo all’opera senza limiti, sempre in edificazione, quale buon esempio di ammaestramento al bene.

Chi è dunque il Maestro Elio Corrao? È uno che cerca. Passa di esperienza in esperienza, dalla misticità alla carnalità e non pensa immutabile nessuna acquisizione, perché ciò che va bramato è il sapere universale, il misterioso tutto la cui ricerca l’Artista veste coi mille volti cangianti dei suoi colori.

Le opere sono caratterizzate dalla coerenza e da una personalissima concezione artistica dimostrata dall’architettura dei suoi quadri: dinanzi alla tela Elio comincia a predisporre i suoi dipinti e solo poi qualifica gli oggetti. L’obiettivo è creare nuove forme, diverse da quelle esistenti degli oggetti reali. Lavora con gli elementi dello spirito spinto dall’immaginazione. Concretizza ciò ch’è astratto. Il segno restituisce l’oggetto senza imitare la realtà e quando i colori sono divenuti oggetti coordina l’insieme in una nuova qualità e condizione di ciò che è reale, procedendo dal generale al particolare.

Alcune spettacolari opere del Maestro Corrao denunciano il passaggio e la ricerca dell’arte attraverso il Cubismo. In questi dipinti il Maestro parla un linguaggio cubista per enfatizzare la superficie bidimensionale del piatto pittorico e rigetta l’idea per la quale l’arte deve duplicare la realtà. Egli presenta al fruitore non l’aspetto ordinario e finito degli oggetti ma i loro frammenti mostrati da più parti contemporaneamente. Talvolta l’artista ritrae sia lo spazio interno che quello esterno, usando il metodo della cornice di una finestra aperta, o di una vetrata, per separare ma anche per unire. È una luce misteriosa che Corrao fa percepire nel colore per invigorire la duplice qualità della separazione e dell’unione, colora cose quotidiane, la cui ordinarietà sottolinea la qualità extra-ordinaria del loro processo. Fra le macchie, i tratti e le linee – secondo la volontà di Corrao – il colore è reso puro in quanto scevro da ogni riferimento alla realtà, e perfino il volume e la profondità sono negati per esservi assoggettati. I cromatismi del Maestro sono dunque liberi ancorché le composizioni restano rigorose alle interpretazioni date.


 

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Di Chiara Fiume

Paolo Battaglia La Terra Borgese (Piazza Armerina, 28 luglio 1960) è un critico d'arte, saggista e politico italiano. È laureato in Scenografia con lode. Sino al 1999 ha sostenuto professionalmente aziende nazionali operanti nei mercati di nicchia per l’arte e l’editoria artistica per bibliofili, prestando a loro consulenza sulle scelte editoriali definitive. Dal 2000 la sua opera è diretta a redigere e arricchire testi per terze parti. Nel 2011 fonda il Premio Arte Pentafoglio, onorificenza atta a insignire annualmente artisti, letterati e comuni cittadini che hanno orientato il proprio pensiero e la loro azione verso il bene umanitario. Tra le figure più autorevoli insignite dell’onorificenza spicca quella di Philippe Daverio. Nel 2012, Paolo Battaglia La Terra Borgese sigla una convenzione con l’Università degli Studi di Palermo, divenendo Tutor nei tirocini per laureati e laureandi. Dal 2015 al 2018 presta consulenza artistica al Comune di Castronovo di Sicilia, dove gestisce la nascita del Museo Civico di Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Giandalia. Quale critico d’arte ha anche operato a fianco dell’Ambasciata di Polonia in Italia, dell’Ambasciata della Repubblica d’Armenia, dell’Ambasciata d’Austria, di Organismi Internazionali tra i quali l’UNESCO; e con Scuole Pubbliche, l’Ordine dei Giornalisti, l’Ordine dei Medici e Poste Italiane. Nel 2017 Paolo Battaglia La Terra Borgese è cofondatore a Milano del partito Italia Attiva. Di area assolutamente liberale, il partito si propone quale treno del libero pensiero per i comparti produttivi del Paese con particolare attenzione al mondo delle professioni, per lo sviluppo sano della società italiana e comunitaria dell’Europa. Temi costanti, lungo la sua professione, sono: la stima di opere artistiche, la cura di quotazioni ufficiali di opere d’arte attraverso il rilascio del coefficiente d’artista, la redazione di testi per la critica artistica, la pubblicazione di libri e monografie per pittori e scultori, la creazione di bibliografie, la cura di mostre in enti pubblici e privati, l’acquisizione di opere d'arte nel patrimonio artistico di Enti Pubblici, le comunicazioni stampa del proprio Studio e le intermediazioni culturali tra Enti Pubblici e Artisti. Sue ultime opere sono: “Esseri”, Bonanno Editore. ISBN 9788896950913; “In viaggio con Dante”, Bonanno Editore. ISBN 97888961807253. Questa biografia breve, di Paolo Battaglia La Terra Borgese, è stata curata da Emanuela Petroni, attrice, regista.

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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