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EL TIGRE E LE TIGRI – Capitolo 3

DiPietro Sciandra

Mar 23, 2020

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Capitolo 3 

Un uomo veramente importante che io non posso assolutamente dimenticare è Giuliano Perticara. Cerca nel sito di www.ciaddnews.com: intervista a Giuliano Perticara. Ma anche cerca su www.youtube.com: Er Tigre saluta da Fregene. Giuliano Perticara compose in mio onore il mio tema musicale intitolato TIGER’S SIGN (segno della tigre). Per ascoltarlo mettere: HTTPS://GOO.GL/1N0421. Un uomo che io non smetterò mai di ringraziare.

Ora però, tornando ai miei balli; bisogna menzionare assolutamente che veramente io ballavo anche per strada se permesso dalla musica ballabile e appassionante. Difatti; io quando non ballavo in discoteca; la cui prima volta in discoteca io ci andai con mio cugino Cesare Cocci che devo menzionare in questa mia opera; io mi esibivo anche per strada ma non esclusivamente per gli altri ma per me e quindi per i passanti o per gli spettatori che da passanti diventavano restanti sul posto vedendo me ballare. Dopo avermi visto ballare per un vialetto presso un cinema; un ragazzo mi comprò e mi donò un cappello su cui c’è scritto: “Non sono marinaio sono capitano”. Io tuttora non conosco questo ragazzo ma io voglio dedicare questa mia opera anche a lui per non doverlo dimenticare. Ma io una volta feci anche un ballo di protesta; già perché andando a ballare in una discoteca; un uomo della sicurezza non mi fece entrare perché non gli piaceva la mia camicia. Io per protesta non violenta mi misi a ballare fuori dalla discoteca invece di andare subito a casa afflitto e deluso. Ballando io fuori dalla discoteca, tutte le altre persone si fermarono davanti a me invece di entrare in discoteca per andare a ballare e tardando la fila per entrare per filmare me con il telefonino per far vedere a tutti chi fosse lasciato fuori dalla discoteca perché non permessogli di entrare per la camicia thailandese che non era piaciuta all’uomo della sicurezza. Quella sera ci fu un altro trionfo per me. Oltre al cappello già menzionato che praticamente fungeva da corona nei miei riguardi; tanto è vero che spesso io venivo definito il re di ogni serata di ballo; ci sono stati casi ancora più anomali di questi. Già perché in un locale durante una mia esibizione di spogliarello, una ragazza mi nascose i miei pantaloni. Io non sapevo che fare e mi misi in macchina per andare a casa in mutande. Io speravo solo di non incontrare polizia o carabinieri che mi fermassero; perché io non sapevo come giustificare eventualmente di essermi messo alla guida della mia macchina in mutande. Fortunatamente un ragazzo con cui io scherzavo e che lo scherzo era anche da parte sua con la complicità di una ragazza; mentre io mi ero messo in macchina in mutande per tornare a casa; il ragazzo mi chiamò dicendomi:

“Tigre! Vieni a prenderti i pantaloni!”

Rimessimi i pantaloni tornai a casa più tranquillo e soprattutto per non destare strani sospetti ai miei genitori.

Girando per locali da ballo mi potevano capitare vere storie d’amore anche di una sola sera. 

C’era una ragazza che ballava bendata. Questo caso è molto interessante perché per provare emozioni maggiori bisogna bendarsi per sviluppare meglio altri sensi come per chi combatte che si benda per percepire meglio gli spostamenti d’aria ed ascoltare meglio le proprie sensazioni in caso di non poter vedere o non voler vedere. Da menzionare lo stupendo film con Jean-Claude Van Damme “Senza esclusione di colpi” (in foto) in cui lui Frank Dux si esercita bendato a servire a tavola. Per chi volesse cominciare a ballare senza essere minimamente capace; io consiglierei di bendarsi e di ascoltare prima in silenzio i rumori circostanti e dopo di ascoltare la musica. Tentare di ballare bendati, i movimenti verranno più istintivi e naturali automaticamente con l’ascolto della musica. Coprendosi gli occhi si toglie ogni vergogna di guardare o di essere guardati e quindi ci si fa più coraggio senza essere timorosi di sentirsi poco adatti o inappropriati. Molto spesso gli uomini hanno complessi di inferiorità specialmente nei confronti delle donne le cui donne hanno più sicurezza, fascino e capacità seduttive. Da sempre gli uomini pensano di basarsi o sul gonfiore del proprio portafogli o sul gonfiore del proprio basso ventre. 

Dopo essere stati poetici, gentili e disponibili come si arriva alla concretezza?

Molto spesso gli uomini cercano donne più grandi di tanto o più giovani di tanto. Ma perché stessa età non funziona la relazione?

Al di fuori di varie dimostrazioni e spiegazioni scientifiche, il fatto teorico è che la donna di mente è più vasta e più sviluppata di quella dell’uomo. Di solito i 14 anni di un maschio potrebbero essere i 22 anni di una femmina e quindi le relazioni tra sessi opposti di stessa età potrebbero durare veramente poco o neppure cominciare. Si tratta sempre di ipotesi ovviamente. Vero o non vero provate.

I ragazzi a 14 anni sono ancora bambini, le ragazze a 14 anni sono già donne e proiettate verso il futuro. I maschi sono più conservatori e le femmine sono più rivoluzionarie. I maschi temono e si basano su teorie. Le donne invece affrontano e sperimentano. I maschi si consigliano tra di loro di come fare colpo sulle donne. Le femmine parlano tra di loro delle sensazioni e mandano avanti una loro amica come cavia. I modi di affrontarsi e di conoscersi oltre che di parlarne di relazioni; le donne hanno più da insegnare che da imparare. Ogni persona ha propri interessi, ovviamente. Trovare il punto di interesse comune è molto importante. Frequentare gli stessi posti, fare lo stesso sport, guardare gli stessi programmi televisivi o avere lo stesso genere di film o attore o attrice preferito o preferita come pure stesso genere di musica o stessi cantanti. La passionalità va accesa con le emozioni e mentre i maschi ancora sono spenti le femmine sono già accese. La passione bisogna accenderla e bisogna solamente trovare il punto giusto per l’accensione senza aver minima paura ma sempre con il dovuto rispetto.

Tornando a me, in un locale di spogliarello mi ero messo a ballare, non standoci persone in piedi io potevo girare tranquillamente per il locale ballando. Alla fine con il dovuto permesso io mi trovai al centro della scena sulla passerella del locale su cui si esibivano le spogliarelliste. Io mi trovai insieme a loro ed una spogliarellista mi frustava con una piccola frusta innocua che fa rumore senza far male. Ma dopo lunghe frustate alla fine io avevo i segni sulla schiena che mi passarono dopo alcuni giorni. 

Un altro strano caso mi capitò in una discoteca in cui io mi ritrovai praticamente in mutande eppoi mi furono messi i vestiti su un punto alto delle luci irraggiungibile per me. Un uomo della sicurezza mi si avvicinò vedendomi in mutande. Io gli dissi che mi erano stati messi i vestiti troppo in alto e che io non potevo prenderli. Lui mi prese i miei vestiti e dandomeli io me li misi. 

I miei spettacoli c’erano ovunque io sapessi di poter ballare e dove non si ballava io lo facevo diventare posto da ballo. Il ballo è uno stato d’animo esercitato non dalla musica ma dall’emozione. Si potrebbe sentire il bisogno di ballare perché si è felici anche in assenza della musica.

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Dir. artistica Emanuela Petroni
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